Sarri sbatte la porta e lascia la Lazio
Prima il club, poi la squadra, hanno isolato il tecnico toscano. Duro scontro con Moggi che gli ha rinfacciato la sua era alla Juventus
L’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, si è dimesso bruscamente dalla guida della prima squadra. La notizia arriva a poche ore dalla sconfitta contro l’Udinese, la quarta di fila inanellata dai biancocelesti tra campionato e Champions. La mossa del tecnico, accettata dal presidente Lotito, sarebbe legata a diversi motivi. Dal rapporto complicato col presidente fino alle ultime difficoltà nella gestione. La squadra stessa si sarebbe ribellata contro il tecnico dopo gli ultimi passi falsi.
Secondo quanto si apprende, i nomi più caldi per sostituire Sarri sulla panchina della Lazio sarebbero quelli di Tommaso Rocchi, ex bandiera del club e allenatore della Lazio U14, e Igli Tare. A Formello la situazione è precipitata il 12 marzo. Tutto sarebbe successo dopo una notte di riflessioni, prima di un confronto con la squadra. Un addio annunciato, ma comunque inatteso per questa tempistica. Decisivi nella scelta di Sarri di chiudere anticipatamente il contratto da 4 milioni a stagione (fino al 2025) gli ultimi risultati.
Ma non solo. Da tempo, infatti, i rapporti tra il club biancoceleste e Sarri si erano raffreddati in maniera insanabile con continui botta e risposta sia sul mercato che sugli obiettivi raggiungibili. Situazione incrinata anche da un cambio di atteggiamento dello spogliatoio nei confronti dell’allenatore. Stando alla ricostruzione dei fatti delle ultime ore, la squadra avrebbe riferito infatti a Lotito che tra il tecnico e i giocatori non c’era più quasi rapporto. È evidente che a questo punto il tecnico toscano era isolato.
Sarri imbufalito contro Moggi
Sarri si è comunque concesso ai canali ufficiali della Lazio, togliendosi qualche sassolino dalle scarpe. Nel mirino i critici e in particolare Luciano Moggi, che aveva instillato dubbi sulla serenità dell’allenatore a Formello. Non solo. Moggi lo ha criticato per quanto fatto alla Juventus. “Rispondere a Moggi? Sono in difficoltà a rispondere a uno che è stato radiato – ha attaccato l’allenatore dei capitolini – e quindi mi sento di mancare di rispetto a tutti i non radiati. L’ultimo scudetto della Juve l’ho vinto io, mentre con lui la squadra è retrocessa dopo più di 100 anni di storia e con pure 17 punti di penalizzazione“.
A far infuriare Sarri sono state le parole di Moggi a Radio Bianconera. “La Juventus è seconda in classifica con Allegri. Cosa andiamo cercando? Non facciamo la fine che si stava facendo con Sarri, preso a detta di tutti per migliorare il gioco, questo allenatore è stato inserito in un contesto che non lo rispettava” le parole dell’ex dirigente. “Nell’unico anno in cui è rimasto alla Juventus non ha solo peggiorato la collettività della squadra, ma, a momenti, rischiava di perdere lo scudetto che ha vinto. Se fosse rimasto un altro anno la squadra sarebbe retrocessa in B“.
Un allenatore nella bufera
Intervistato in esclusiva da TuttoMercatoWeb.com, Moggi ha voluto poi precisare le sue dichiarazioni. “Non ho mai detto che con Sarri la Juventus sarebbe andata in Serie B, questo è da escludere. Hanno vinto il campionato. Io ho capito le sue dichiarazioni perché lui disse che la Juventus non era allenabile. Questo lo ha detto Sarri, non io. E, siccome ritengo che quando si cambia allenatore bisogna conoscere anche i calciatori che si hanno in rosa, era stata cercata una soluzione per migliorare il gioco della squadra e invece è peggiorato. Questo penso che sia appurato. Io radiato? Dite a Sarri che auguro a lui e ai suoi figli, se ne ha, che non succeda loro ciò che è successo a noi. Non ho criticato Sarri, tengo a precisarlo, però, e lo ripeto, fu lui a dire che la Juventus non era allenabile“.