Vittorio Camaiani: “I miei abiti come souvenir della bellezza orientale”
Il talentuoso couturier racconta a VelvetMAG la sua collezione Spring/Summer 2024
E’ dedicata ai viaggi ed alla civiltà orientale la nuova collezione Primavera/Estate 2024 di Vittorio Camaiani. Il celebre stilista marchigiano, molto legato alla Capitale, sceglie nuovamente di presentare la sua ultima fatica nella maestosa e suggestiva Galleria del Cardinale Colonna.
Ad accorrere all’happening ci sono trecento personalità del mondo della nobiltà, cinema e cultura. In un via vai di sete e fantasie batik, incedono modelle i cui abiti interpretano l‘estetica raffinata e lineare di quelle terre così lontane da noi, ma dal fascino discreto e dall’allure riservata ed elegante. Nei monumentali saloni sfilano le creazioni da sera, che a tratti evocano atmosfere tipiche da Shanghai degli Anni Trenta, che ci portano alla mente serate mondane che potrebbero svolgersi a Londra così come a Kuala Lumpur. Su VelvetMAG Camaiani racconta la sua ultima collezione applaudita persino dalla principessa Jeanne Colonna, dalle attrici Lucrezia Lante della Rovere, Karin Proia, Mita Medici, Giorgia Fiori, dall’influencer Kate Cavaliere e dal Sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo.
Vittorio Camaiani l’intervista esclusiva a VelvetMAG
Quale dettaglio o lavorazione orientale ha riportato nelle sue lavorazioni?
La sobria fluidità dell’estetica orientale ha spesso toccato le mie collezioni, è nel mio Dna creativo. In questo senso il filo conduttore di queste nuove proposte è il batik, che crea il perfetto trait d’union tra Oriente e Occidente.
Cosa ammira o predilige del popolo orientale?
Mi colpisce molto l’innata eleganza dei loro gesti e la pacatezza e la spiritualità della loro cultura. L’Oriente è una realtà geograficamente vastissima. Nella mia ultima collezione ho cercato di riportare attraverso gli abiti una sorta di “piccoli souvenir” che ci conducono in questo immenso Paese pieno di bellezza.
Il capo must have Vittorio Camaiani per la prossima Primavera/Estate 2024?
Tempo fa ci ha svelato che mentre era in volo per andare in Indonesia ha ideato la stola Vittorio Camaiani. Quali saranno i colori e le fantasie di questo suo iconico accessorio nella nuova stagione?
Tutti noi quando viaggiamo ci avvolgiamo con il plaid che la compagnia aerea ci mette a disposizione nei voli intercontinentali. In realtà molti credono che le idee vengano disegnate nell’ufficio-stile di un’azienda o in un atelier. A me capita invece che molti spunti creativi mi arrivino in luoghi dove spesso è difficile usare la matita e un cahier.
In quel viaggio di molti anni fa ridisegnai quel plaid, che divenne poi la stola, pezzo iconico delle nostre collezioni. Questo accessorio può essere trasformato in vari modi, addirittura può diventare una gonna e può essere arrotolata nello spazio di una borsa. Quest’anno le stole seguiranno i colori dell’ultima collezione; dai verdi, agli azzurri, al blu del mare e non mancherà il classico bianco e nero.
Il colore o fantasia della prossima stagione?
Il colore del mare che incontra il cielo. In questa collezione proponiamo anche fantasie che mescolano geometrie a disegni floreali, che richiamano il sapore dell’Oriente.
Un consiglio di stile in vista dell’estate?
E’ meglio puntare su capi semplici; il lino per il giorno, la seta per la sera, soprattutto mise facili da scambiare. Ad esempio un lungo caftano in seta di giorno, per la sera si rende più prezioso con una cintura che scivola alla caviglia.
Torna a sfilare a Roma alla Galleria del Cardinale Colonna. Ritiene che l’alta moda romana possa riappropriarsi di un posto di riguardo in Italia?
Credo che l’Italia abbia l’obbligo morale di promuovere le piccole realtà che parlano di bellezza ed artigianalità. A differenza dei nostri cugini francesi troppo spesso non difendiamo abbastanza questo patrimonio fatto soprattutto da micro-imprese che costituiscono quel famoso Made in Italy che ci invidia tutto il mondo. Pur lontano da polemiche vorrei segnalare che andrebbero maggiormente tutelate quelle realtà come la nostra che portano in passerella dei racconti fatti non solo di creatività e di qualità, ma anche di molti sacrifici, tempo e tanta dedizione. Tornando all’alta moda a Roma credo sia possibile che possa raccontare ancora qualche emozione, così come avveniva una volta. Location come la Galleria del Cardinale Colonna hanno, grazie alla loro bellezza, le caratteristiche perfette per coniugare la moda alla suggestione storica della Capitale.
Daniela, sua moglie, è al suo fianco lavorativo da oltre trent’anni ed è nelle foto con lei della collezione. Quanto ed in che modo è importante la sua opera in azienda?
Daniela è al mio fianco fin dagli inizi e credo che non ci sia passo, nella costruzione della collezione, che non facciamo insieme. In particolare è lei a dirigere il percorso, dal bozzetto al capo finale. Negli ultimi tempi si è mostrata più pubblicamente, ma Daniela è da sempre “il dietro le quinte”, anche se merita la mia stessa passerella.