Uto Ughi: “La mia Fondazione per far conoscere la musica ai giovani”
Il Maestro si esibirà a Roma il 10 maggio prossimo alla Basilica dell'Ara Coeli
Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Uto Ughi ha mostrato uno straordinario talento fin dalla prima infanzia. All’età di sette anni si è esibito per la prima volta in pubblico eseguendo la Ciaccona dalla Partita n° 2 di Bach ed alcuni Capricci di Paganini. Ha iniziato le sue grandi tournèes europee esibendosi nelle più importanti capitali europee, da allora la sua carriera non ha conosciuto soste.
Il prossimo 10 maggio l’Associazione Culturale Milanollo, in partnership con la Fondazione Uto Ughi, presenta Uto Ughi per i Giovani. Il progetto si propone di diffondere la gioia della musica classica e di supportare i giovani talenti. L’obiettivo è di renderlo itinerante in tutte le principali città italiane. La serata, promossa dalla Fondazione Uto Ughi, realizzata grazie al sostegno di Eni, ha come scopo di promuovere un incontro basato sull’ascolto della musica orientato a soddisfare le curiosità del giovane uditorio tramite dialoghi e scambi di opinione tra docenti e studenti, al fine di creare un’atmosfera favorevole allo sviluppo della sensibilità e della comunicazione dell’idea musicale.
L’iniziativa che si terrà il 10 maggio alle ore 20.30 nella Basilica Santa Maria dell’Ara Coeli, vedrà Uto Ughi, con l’Orchestra I Filarmonici di Roma, eseguire le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Il Maestro leggerà e commenterà i sonetti vivaldiani che precedono l’esecuzione di ogni concerto, per restituire al testo tutta la sua poeticità, facendo apprezzare la musicalità dei versi e quella delle note del suo violino. Come una lezione concerto. Il concerto sarà preceduto da “Prove a porte aperte”: dialoghi con la musica, suoni e parole“, un’opportunità esclusiva per i giovani e studenti delle scuole primarie, superiori di primo e secondo grado, conservatori ed istituti musicali, per interagire con i musicisti e trasmettere l’amore e la sensibilità verso la musica e la cultura. Su VelvetMAG l’intervista esclusiva al Maestro Uto Ughi.
Uto Ughi, intervista esclusiva VelvetMAG
Quando ha scoperto che il violino era la sua vita?
Fin da bambino avevo in me questa passione, devo dire che non è stata una scoperta, ma una cosa naturale. Per me la musica è un fatto naturale, come il mangiare o il bere, non potrei vivere senza.
Si è esibito a soli sette anni, quanto lavoro c’è dietro a concerti così importanti e prestigiosi?
Si studia sempre in funzione di ciò che si sta preparando. Ognuno ha delle passioni che deve seguire nella vita e senza le quali non può fare a meno.
Ha suonato con le più importanti orchestre al mondo, cosa si prova prima di iniziare dei concerti così rinomati?
Ogni ambiente, ogni pubblico ha delle caratteristiche particolari. Ad esempio il pubblico russo è meraviglioso, i più grandi artisti di tutti i tempi sono i russi. La Russia ha una particolare inclinazione verso la musica classica.
C’è grande attesa nella Capitale per il suo concerto del 10 maggio nella Basilica dell’Ara Coeli. Può davvero la musica essere un veicolo di unione tra i popoli?
La musica è un linguaggio universale che va al di là delle barriere politiche, ideologiche, persino rispetto alla poesia o letteratura, ha come caratteristica di essere un mezzo che unisce ed armonizza i popoli, è un linguaggio di fratellanza, di condivisione di ciò che si fa. La musica ha bisogno del pubblico, della condivisione e dell’emozione degli spettatori. E’ un’arte che è uno straordinario veicolo di pace, soprattutto in questo particolare momento storico la musica può nutrire l’anima. In questi giorni in cui in tutto il mondo riecheggiano i rumori di missili ed esplosioni, la musica può promuovere l’unione tra i popoli. E’ un veicolo di pace e armonia, per contrastare l’odio e la violenza.
Quale sarà il programma del concerto Uto Ughi per i giovani nella Capitale?
Saranno eseguite le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Ma ci saranno anche brani di Mozart, che è il più grande miracolo della storia della musica.
Qual è il più grande compositore del passato che ammira di più?
Mozart, Beethoven è difficile fare una classifica dipende dai nostri bisogni del momento.
Ritiene che i giovani d’oggi siano disposti a seguire i valori che la musica trasmette?
I ragazzi oggigiorno sono a digiuno da un punto di vista musicale poiché la musica non si insegna nelle scuole, invece dovrebbe far parte delle materie d’insegnamento. Tutto ciò comporta una grave carenza per la cultura italiana, bisogna essere ottimisti per questo ho creato tre mesi fa la Fondazione Uto Ughi per cercare di far conoscere la musica ai giovani. L’Italia è il primo Paese del mondo come interpreti, è un delitto che la musica non venga conosciuta dai giovani. Dopo tanti anni di carriera era giunto il momento di condividere la mia esperienza e di trasmettere le mie competenze attraverso un solido e duraturo progetto culturale come la Fondazione.
Cosa consiglia a chi oggigiorno vuole approcciarsi ad una carriera in questo settore?
Di seguire la propria passione ed il proprio istinto, di fare ciò che più piace e di non arrendersi mai.
Per supportare i ragazzi lunedì 27 e martedì 28 maggio 2024 sarà organizzata una masterclass di alto perfezionamento musicale gratuita per i giovani studenti del Conservatorio Santa Cecilia di Roma.
La finalità di questo progetto è diffondere e regalare la gioia della grande musica classica donandola alla cittadinanza e, specialmente, alle giovani generazioni che oggi più che mai necessitano di recepire i grandi valori che la musica trasmette. L’arte è un bene prezioso e spirituale a cui tutti devono poter accedere. Noi musicisti di fama dobbiamo adoperarci per sostenere la rinascita culturale e musicale del nostro Paese.