Festa della Liberazione: cosa si celebra il 25 aprile, data in cui non finì la guerra
Anniversario significativo della storia italiana per ricordare eventi cruciali della Seconda Guerra Mondiale
La Festa della Liberazione, il 25 aprile, è una data simbolica e molto importante per l’Italia. Si celebra ogni anno per ricordare eventi cruciali della storia del nostro Paese, seppur non corrisponda con la reale fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il 25 aprile, l’Italia ricorda la liberazione dall’occupazione nazista e la caduta del fascismo. Si tratta di una festa nazionale, simbolo della Resistenza, della lotta partigiana condotta dall’8 settembre 1943, giorno in cui gli italiani vennero a conoscenza della firma dell’Armistizio di Cassibilie. Il 25 aprile, Festa della Liberazione, è un giorno simbolico perché in questa data ebbe inizio la ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò da Milano e Torino. Accadimento avvenuto in seguito allo sfondamento della Linea Gotica da parte degli Alleati, delle sconfitte militari sulla Via Emilia, della ribellione delle popolazioni locali e dell’arrivo dei partigiani.
Gli avvenimenti storici a ridosso del 25 aprile
Dunque, la Seconda Guerra Mondiale, in tutto il territorio nazionale, non finì il 25 aprile del 1945. Nel nostro Paese, la fine della guerra fu formalizzata qualche giorno dopo: il 29 aprile, data in cui si firmò la Resa di Caserta. Quest’ultimo documento che attestava il termine della Campagna d’Italia dei tedeschi e la resa incondizionata dei soldati di Salò. Il documento fu reso effettivo il 2 maggio. Per comprendere cosa accadde effettivamente il 25 aprile del 1945, è importante sapere che in quella data il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (Clnai) deliberò un ordine di insurrezione generale nei territori ancora occupati.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Clnai coordinava diversi gruppi della Resistenza nel Nord e il 19 aprile aveva lanciato il proclama: “Arrendersi o perire“. E, come accennato in apertura, sei giorni dopo si realizzò la liberazione dei maggiori capoluoghi del Nord. Inoltre, proprio nella sera del 25 aprile, Benito Mussolini tentò la fuga da Milano, ma due giorni dopo fu catturato e condannato il 28 aprile.
Istituzionalizzazione della ricorrenza
Nel periodo che precede la storica data che oggi coincide con la Festa della Liberazione, migliaia di persone combatterono contro l’occupazione tedesca. Tra marzo e aprile del 1945, nazisti e fascisti erano occupati a respingere gli attacchi degli Alleati sulla Via Emilia. A Sud della pianura padana i tedeschi furono definitamente sconfitti il 9 aprile. Il giorno successivo il Partito Comunista diramò la direttiva che annunciava “l’attacco definitivo” e da qui ordini simili arrivarono dal CInai. Il 19 aprile i partigiani attaccarono Bologna, liberata il 21 aprile con l’aiuto degli Alleati. Successivamente gli anglo-americani, il 24 aprile, superarono il Po e il 25 aprile cominciò il ritiro di fascisti e nazisti da Milano e Torino.
Su proposta del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il 22 aprile 1946, il Re Umberto II emanò un decreto: “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale“. La ricorrenza, celebrata anche negli anni successivi, fu ufficialmente istituzionalizzata nel 1949. Da allora, ogni anno, in diverse città d’Italia ricorrono manifestazioni e celebrazioni. Tra gli eventi più solenni sicuramente l’omaggio, del Presidente della Repubblica Italiana e delle alte cariche dello Stato, al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria a Roma. Il gesto solenne prevede il dono di una corona d’alloro per ricordare tutti i caduti e i dispersi italiani nelle guerre.