La settimana che è appena cominciata poterà novità significative sul piano delle previsioni meteo. Di stabilità non se ne parla proprio, fanno sapere gli esperti de ilmeteo.it. Un insidioso ciclone temporalesco irromperà infatti verso l’Italia provocando ancora condizioni di maltempo su molte delle nostre regioni. Si conferma perciò un trend climatico estremamente dinamico.

Un fenomeno tipico, in sostanza, di questa fase dell’anno in cui le condizioni meteo si estremizzano a causa dei forti contrasti tra masse d’aria diverse. Tutta colpa di una vasta area depressionaria ben presente tra Europa centro-settentrionale e Oceano Atlantico che continua a pilotare perturbazioni fin verso il bacino del Mediterraneo.

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Meteo, le previsioni

Un data da segnare sul calendario è proprio quella del 6 maggio. Quando è atteso un peggioramento del tempo con le prime precipitazioni sull’arco alpino occidentale e sulle adiacenti pianure. È bene però fare attenzione soprattutto alla successiva notte e alle prime ore di martedì 7 maggio. Perché sarà proprio in quel momento che avremo l’ingresso irruento delle correnti fresche e instabili sul bacino del Mediterraneo. Un fenomeno che favorirà la genesi di un insidioso ciclone sull’Italia.

Significa, in pratica, che dovremo far fronte, in molte regioni se non in tutte e una cambiamento del meteo e a forti perturbazioni. Proprio a causa della rapidità con cui avverrà l’irruzione e della tanta energia in gioco, nonché dei forti contrasti tra masse d’aria completamente diverse, le cose cambieranno. E, rapidamente, potrebbero venirsi a creare le condizioni ideali per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche. Dal punto di vista meteo ciò implica che potrebbero scatenarsi forti colpi di vento e locali nubifragi, in particolare al Centro-Nord.

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Forti piogge a metà settimana

Successivamente, questa bassa pressione meteo si approfondirà ancor di più sui nostri mari, innescando precipitazioni intense tra mercoledì 8 e giovedì 9 maggio. A essere preso di mira sarà soprattutto il Centro-Sud e le due isole maggiori: Sardegna e Sicilia. In queste aree gli esperti meteo non escludono il rischio di allagamenti e alluvioni. Poi la pressione è prevista in aumento, a garanzia di una maggior stabilità atmosferica in vista del fine settimana successivo. Ovvero di quello di metà mese: 11 e 12 maggio. Vista la distanza temporale, ancora troppo elevata, su quest’ultima tendenza le previsioni meteo vanno riconsiderate più avanti. Di certo siamo di fronte a una primavera in parte anomala, segnata cioè da una serie di sbalzi di temperature molto marcati, tra anticipi d’estate e ritorno bruschi di assetti climatici autunnali se non invernali.

Una nota positiva la si desume dall’abbondanza di piogge, perlomeno al Nord. Una regione come il Piemonte, ad esempio, in questi ultimi anni fortemente provata dalla siccità sia estiva che invernale, tira un sospiro di sollievo. Non c’è, al momento, la secca di fiumi e laghi. Le riserve idriche della montagna sembrano buone, quanto basta per garantire un’estate meno arida. Anche se ormai bisognerà abituarsi a un meteo estivo molto caldo fin dai mesi di maggio-giugno. Se quarant’anni fa una temperatura di 27 gradi era considerata quasi torrida a fine giugno, oggi non lo è più. Quasi senza accorgercene stiamo considerando normali temperature sui 37-40 gradi.