Cosmetici dagli scarti alimentari? Cos’è l’upcycle beauty
Azioni di sostenibilità ambientale anche da parte di grandi aziende del settore
Una tendenza che sembra essere in ascesa è quella dell’upcycle beauty, ovvero della creazione di cosmetici a partire dagli scarti alimentari. Si tratta di un’idea che sta accomunando sempre più aziende del settore bellezza e che si basa sul principio che sfrutta la presenza di ingredienti attivi ed efficaci in alcuni alimenti non commestibili.
In campo della cosmesi, l’upcycle beauty sembra essere la tendenza del futuro. Partendo da un principio assolutamente in linea con la sostenibilità ambientale, tale idea tende a recuperare gran parte di quel terzo di cibo prodotto annualmente che finisce perduto o nella spazzatura. Del resto come comunica anche la Fao, lo spreco alimentare è una delle problematiche più grandi a livello mondiale, ed è per combattere questa tendenza che si sta cercando di virare verso l’economia circolare. Ovvero, in questo contesto, ciò che in precedenza era buttato degli alimenti oggi può essere riciclato e riutilizzato. Quindi, ad esempio, le bucce di un’arancia non sono più solo un rifiuto organico, ma possono essere utilizzate per creare diversi prodotti della cosmesi.
L’upcycle beauty e il potere degli scarti alimentari
Secondo la teoria dello scarto che si trasforma in risorsa, sono diversi i cosmetici nati con ingredienti upcycled: l’upcycle beauty. Si tratta di proposte che sembrano avanzare in maniera sempre più convinta nel mercato, portando avanti la sostenibilità ambientale (combattendo gli sprechi e riducendo le emissioni di CO2), ma anche riducendo i costi per i produttori. Ed in quest’ottica, l’upcycle beauty apporta vantaggi anche ai consumatori. Quest’ultimi infatti possono trarre maggiore beneficio da prodotti ricchi di vitamine, principi idratanti e antiage o antiossidanti (etc), poiché spesso tali principi si trovano più nella buccia del frutto, che nella sua polpa. Da questa prospettiva, infatti, è interessante osservare che la natura ha dotato le piante di sistemi di difesa estremamente sofisticati. Questi permettono loro di resistere a temperature estreme grazie a molecole idratanti, antiossidanti o schermanti.
A questo scopo, propriamente perché servono a tutelare i frutti, le molecole citate si trovano soprattuto nella scorza esterna e non nella polpa. Questo conduce all’upcycle beauty ottenibile dagli scarti delle spremute, così come dalla lavorazione delle conserve di pomodoro o dai baccelli di cacao usato per produrre il cioccolato. Utilissimi cosmetici si possono ottenere anche dagli scarti dei succhi di frutta, dai semi o dai gambi di verdure e anche dall’acqua di cottura di riso o legumi. Volendo riportare qualche esempio si potrebbe partire innanzitutto dallo zafferano: una pianta molto costosa dalla rendita bassissima, in quanto per ottenere la spezia si raccolgono solo i pistilli ed il resto si scarta. Clarins, la casa di cosmetica francese, ha scoperto che i fiori di zafferano, recuperati dalla pianta dopo aver tolto i pistilli, sono ricchi di polifenoli e così ha pensato di inserirli nei suoi tonici.
Cosmetici più efficaci e più sostenibili
Dai grandi vigneti francesi arriva, invece, il marchio Caudalie. Quest’ultimo contenitore di prodotti per viso e corpo creati con gli scarti della lavorazione dell’uva, ricchissimi di un’eccellente molecola antiage: il resveratrolo. Anche in Italia non sono mancate le iniziative di upcycle beauty. Ad esempio, Lorenzo Fasola Bologna, produttore di un pregiatissimo olio, ha fatto analizzare l’acqua di vegetazione delle olive, scoprendo che quest’ultima contiene grandi quantità di idrossitirosolo, altra molecola dall’importante effetto antiage. Così la nascita del marchio Beauty Thinkers, fondato insieme al manager Claudio Castiglioni. Il brand in questione propone prodotti viso, corpo e solari ricchi di idrossitirosolo, che dona alla pelle anche un grande apporto di Vitamina C.
Gli esempi, a livello nazione ed internazionale, sono tanti e mostrano la tendenza a voler protendersi verso la sostenibilità. Atteggiamento sempre più condiviso che mostra il desiderio di voler eliminare gli agenti inquinanti dai cosmetici e sostituirli con prodotti naturali. E nel caso dell’upcycle beauty i benefici, come abbiamo visto, sono molteplici: per l’ambiente ma anche per chi lo abita e non vuole rinunciare alla beauty routine (ma naturale e sostenibile).