Nel corso dei prossimi giorni l’Italia sarà letteralmente spaccata in due dal punto di vista meteo. Da una parte temporali, anche violenti e con rischio di grandine. Ma dall’altra una prima fiammata di calore “africano” in grado di far schizzare le temperature ben oltre i 30 gradi 

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che una profonda depressione, sospinta da correnti atlantiche, attraverserà rapidamente l’Europa centro-settentrionale. Per tuffarsi poi nel bacino del Mediterraneo direttamente dalla Porta del Rodano. Come capita spesso con questo genere di configurazione, l’ingresso delle correnti fredde sui nostri mari favorirà la formazione di un ciclone destinato a provocare piogge e temporali al Nord.

Foto ilmeteo.it

Al Sud si andrà (quasi) al mare

In particolare durante le giornate di martedì 14, mercoledì 15 e giovedì 16 maggio il meteo sull’Italia riserverà alle regioni settentrionali questo ‘trattamento’ climatico, se così si può dire. A causa dell’ingresso irruento dell’aria fredda in quota non si possono escludere fenomeni estremi a livello locale, come trombe d’aria e grandinate, visti i forti contrasti che si verranno a creare proprio sul nostro Paese.

Attenzione però, il meteo non porterà soltanto il maltempo. A causa della rotazione antioraria delle correnti attorno al minimo depressionario, gli esperti si attendono la contemporanea risalita di una massa d’aria molto calda di origine sub-tropicale, direttamente dal deserto del Sahara. Un fenomeno che in seno all’anticiclone africano si espanderà su tutte le nostre regioni centro-meridionali.

Su questi settori sono attese temperature ben superiori alle medie stagionali, con punte massime che potrebbero raggiungere i 35 gradi in Calabria e Puglia e addirittura sfiorerà la soglia dei 38-40 gradi sulle zone interne della Sicilia. L’Italia si ritroverà dunque verosimilmente divisa in due sul fronte meteo: il Nord subirà l’ennesima forte ondata di maltempo, mentre il Sud vivrà giornate pienamente estive.

Un’immagine dell’alluvione in Romagna, a Lugo (Ravenna) nel maggio 2023. Foto Ansa/Emanuele Valeri

Meteo, sempre più eventi estremi

Le previsioni meteo ci portano a conoscere nel dettaglio ciò che accade sui nostri territori in termini di perturbazioni e rovesciamenti di fronte climatici. Ma a livello più generale qual è lo stato di salute dell’Italia per ciò che riguarda il clima? Nel corso del 2023 sono stati ben 378 gli eventi meteo estremi: il 22% in più rispetto al 2022. Hanno perso la vita 31 persone. I danni? Per miliardi di euro ai territori colpiti, come la Romagna nel corso dell’alluvione di un anno fa. Il 2023 è stato un anno da bollino rosso per il clima.

Nel nostro Paese secondo l’Osservatorio Città Clima di Legambiente e Unipol sono aumentate soprattutto alluvioni ed esondazioni fluviali: +170% in 12 mesi. Ma anche le temperature record nelle aree urbane: +150%). Le frane da piogge intense: +64%). E poi le mareggiate (+44%), i danni da grandinate (+34,5%) e gli allagamenti (+12,4%). Eventi che hanno segnato un 2023 che ha visto anche l’alta quota in forte sofferenza. Come si ricorderà – e come ormai sembra essere diventato quasi ‘normale’ – lo zero termico ha raggiunto quota 5.328 metri di altitudine sulle Alpi. I ghiacciai sono sempre più in ritirata. Il Nord Italia, con 210 eventi estremi, si conferma l’area più colpita della penisola, seguita dal Centro Italia (98 eventi estremi) e dal Sud Italia (70 eventi estremi).