Primo piano di un tacchino @Crediti Foto EnvatoElements - VelvetMag
Gli studi sulle emozioni e le sensazioni provate dagli animali non si fermano mai e una recente ricerca avrebbe dimostrato, persino, che anche i polli arrossiscono in determinate circostanze legate proprio alle emozioni.
Sebbene in diverse circostanze non sia sempre evidente a tutti lo stato emotivo degli animali, diverse ricerche e indagini di carattere scientifico hanno ampiamente dimostrato il carattere senziente di tanti essere viventi oltre l’uomo. Un nuovo studio, oggi, avrebbe persino dimostrato che gli animali possono essere in grado di arrossire (come accade agli essere umani in circostanze quali, ad esempio, la vergogna, l’imbarazzo, l’eccitazione o l’agitazione), se sottoposti a particolari stati emotivi. In particolare, la ricerca in questione si sofferma sui polli.
Quando i polli sono sottoposti a forti emozioni, come eccitazione o paura, le loro guance e i loro lobi auricolari tendono ad arrossire. Non è facile rendersene conto, ma è un fenomeno che si verifica spesso e che, quando ritornano calma e serenità, comporta lo schiarimento delle zone facciali sopraindicate. A dimostrare questo aspetto singolare, legato alle emozioni di questi pennuti, è uno studio pubblicato sulla rivista Applied Animal Behavior Science dall’Università di Tours in Francia. Oltre alla componente che incuriosisce, la quale porta in questo caso a paragonare i polli agli esseri umani, tale indagine potrebbe offrire un nuovo strumento per valutare il benessere animale e per studiare le interazioni sociali tra i volatili, attraverso l’approfondimento con nuove ricerche.
In precedenza altri studi avevano dimostrato che alcuni uccelli come il pappagallo Ara e l’avvoltoio possono arrossire in risposta a certi stati emotivi. Ed è partendo da queste indagini che l’etologa Delphine Soulet ha deciso di verificare se lo stesso fenomeno si verifica anche nel Gallus gallus domesticus (il comune pollo). Con un team di collaboratori, la Dott.ssa Soulet ha filmato sei galline in diverse situazioni, ad esempio quando erano felici di mangiare vermi o di potersi rotolare nella sabbia, oppure quando si spaventavano perché catturate da un essere umano.
Analizzando le migliaia di fotogrammi ottenuti e con l’aiuto di un algoritmo realizzato ad hoc, Soulet e collaboratori hanno valutato il grado di rossore di cresta, guance, lobi auricolari e bargiglio nei diversi scenari. Come riporta anche Ansa, nello studio in questione si legge: “Sebbene i nostri risultati siano preliminari a causa delle dimensioni ridotte del campione, suggeriscono che un minor rossore sulle guance e sui lobi delle orecchie può indicare stati di calma e contentezza“. Mentre, come affermerebbero sempre i ricercatori, maggiore rossore indicherebbe eccitazione emotiva sia positiva (emozione provata davanti al cibo) che negativa (emozione provata durante la cattura).
Inoltre, per ottenere una controprova, i ricercatori hanno messo a confronto 13 galline gradualmente abituate alla presenza dell’uomo con altre 12 lasciate sole per settimane. I ricercatori spiegano: “Nel test di reattività agli umani, le galline abituate alla loro presenza hanno mostrato una paura e un arrossamento della pelle del muso significativamente inferiori rispetto alle galline non abituate“. In conclusione, Soulet e collaboratori avrebbero affermato che, riflettendo l’arrossamento della pelle gli stati emotivi, potrebbe quest’ultimo essere un indicatore utile per valutare la qualità delle relazioni tra polli e umani, nonostante l’assenza di parola nei primi.
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