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Carlo Conti condurrà Sanremo: a volte (le star) ritornano

Chiusa l'epoca di successo legata al nome di Amadeus, il rischio di un calo di ascolti esiste e la Rai si affida al 'salvatore della patria'

Dopo anni Carlo Conti torna a dirigere il Festival di Sanremo. L’era Amadeus – una specie di età dell’oro – è finita e ai dirigenti Rai l”usato sicuro’, magari come transizione verso qualcos’altro, appare la scelta più prudente. Così il nuovo direttore artistico e conduttore del Festival della Canzone Italiana sarà Conti sia per il 2025 che per il 2026. Tutto in base a una decisione unanime dei vertici aziendali.

Ossia dell’amministratore delegato, Roberto Sergio e del direttore generale, Giampaolo Rossi, di concerto con il direttore Intrattenimento Prime Time, Marcello Ciannamea. Per i prossimi due anni – sottolinea una nota della Rai – Conti sarà al timone del più importante evento multimediale nazionale organizzato dalla Rai e dal Comune di Sanremo. Per il conduttore – sottolinea Viale Mazzini – non si tratta di un semplice ritorno al Festival ma di una nuova sfida.

Cortellesi Carlo Conti David Donatello
Carlo Conti con Paola Cortellesi ai Premi David di Donatello il 3 maggio 2024. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Conti punterà sulle nuove tendenze

L’obiettivo sarà infatti di continuare a promuovere e valorizzare le nuove tendenze. Esattamente come Carlo Conti aveva già fatto nelle 3 edizioni di successo dal 2015 al 2017. In quegli anni spiccarono il volo artisti oggi protagonisti della musica italiana. Il nuovo direttore artistico di Sanremo è dunque già al lavoro per un Festival con tante sorprese e novità, fanno sapere dalla Rai.

È già partito il tam tam, mi sta squillando il telefonino. Mi fa molto piacere: i conti tornano“, ha scherzato un emozionato Carlo Conti, in diretta al Tg1. “Torno a Sanremo dopo sette anni, cercherò di riprendere quel lavoro fatto e portato avanti alla grande dalle due edizioni di Baglioni e alla grandissima dalle cinque di Amadeus. La musica come sempre al centro, quella attuale, che piace. Speriamo di fare un bel lavoro e di continuare la meravigliosa tradizione di questo evento che mette tutti insieme, tutta la famiglia di fronte dalla tv“, ha sottolineato Conti.

Carlo Conti Fiorello Sanremo 2025
Fiorello, al centro, con Amadeus (a sinistra) e Jovanotti. Foto Ansa/Fabio Frustaci

Il messaggio di Fiorello

Il conduttore ha poi rivelato che il primo a scrivergli è stato Fiorello: “Se fossimo stati in onda, ha scritto, ci saremmo divertiti un bel po’“. Quindi Carlo Conti ha aggiunto. “Ho accettato grazie al grande affetto della nostra azienda, dall’amministratore delegato al direttore generale al direttore intrattenimento. Fino alla signora delle pulizie, ai cameramen, ai tecnici, ho sentito questo tifo per me che mi ha fatto dire: torniamo“. “Per i prossimi due anni sarò il direttore artistico, peraltro è anche anche un bel modo di festeggiare miei primi 40 anni di Rai: il primo contratto risale a giugno 1985“.

Chi ci sarà con lui sul palco?

Insieme a Carlo Conti ci saranno gli amici di sempre Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello?Credo di no – ha risposto il nuovo direttore artistico e conduttore di Sanremo – almeno non in presenza fissa. Penso di andare avanti con l’idea di alternare tutte le sere qualcosa di diverso. E poi – ha scherzato – facciamo troppe cose insieme, non li sopporto quasi più quei due…“.

L’indicazione è chiara: Conti non vuole replicare un vecchio stile, ormai, di conduzione che prevedeva un affiancamento di personaggi fisso durante le serate sanremesi. Con l’era Amadeus si è definitivamente consolidata l’alternanza alla co-conduzione sul palco. Di certo, però, lo stile di Carlo Conti non sarà quello di ‘Ama‘ (che dalla prossima stagione televisiva sarà sul Nove, non più sulla Rai). È difficile immaginare il presentatore fiorentino che fa qualcosa di simile al balletto del ‘qua qua’ con Fiorello e John Travolta.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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