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Orban: “L’Europa si sta preparando alla guerra contro la Russia”

Il capo del Governo dell'Ungheria punta l'indice contro l'Occidente. Esercitazioni nucleari in Bielorussia ma anche in Francia

Viktor Orban desta scalpore oltre i confini dell’Ungheria, dichiarando a Radio Kossuth il 24 maggio che è prossima una guerra mondiale. In particolare, secondo lui, le affermazioni di politici e giornalisti occidentali indicano come l’Europa si stia preparando per un conflitto contro la Russia. “A Bruxelles e a Washington, ma più a Bruxelles che a Washington – asserisce Orban – è in corso una sorta di preparazione del ‘sentimento’ per una guerra mondiale. Possiamo tranquillamente dire che sono in corso i preparativi per l’entrata in guerra dell’Europa, questo sta accadendo nei media e nelle dichiarazioni dei politici“.

Nel corso del suo intervento radiofonico, Orban ha sottolineato di non ritenere probabile che la Russia attacchi un paese della NATO. E che parlare di “minaccia russa” è una manovra dell’Occidente per prepararsi all’entrata in guerra. Secondo il premier ungherese, gruppi di lavoro presso la sede della NATO a Bruxelles stanno ora studiando come l’Alleanza possa prendere parte al conflitto in Ucraina al fianco di Kiev.

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Viktor Orban. Foto Ansa/Epa Szilard Koszticsak

L’incubo di una guerra nucleare

Venti di guerra, però, soffiano anche da parte della Russia, checché ne dica Orban. Il presidente russo Vladimir Putin ha spiegato che nel corso della sua visita in Bielorussia intende discutere con il suo omologo Alexander Lukashenko delle questioni di sicurezza. Ma anche di esercitazioni nucleari russe con la partecipazione dell’esercito di Minsk. La Russia ha cominciato qualche giorno fa le esercitazioni nucleari con armi tattiche nel distretto militare meridionale, non lontano dal confine con l’Ucraina.

Ad annunciare la prima fase con prove pratiche sulla preparazione e l’uso di armi nucleari non strategiche è stato, il 23 maggio, il ministero della Difesa di Mosca. Nell’ambito delle esercitazioni, le formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale stanno mettendo a punto i preparativi per il lancio dei missili del sistema tattico-operativo Iskander. Il personale delle unità aeree delle forze aerospaziali russe equipaggerà gli aerei con le armi, tra cui i Kinzhal ipersonici, con cariche speciali e si dirigerà verso le aree di pattugliamento, ha aggiunto il ministero della Difesa russo.

L’avvio delle esercitazioni è arrivato a due settimane dalle prime comunicazioni. Il 6 maggio il ministero della Difesa preannunciava infatti preparativi per le esercitazioni militari che avrebbero incluso l’utilizzo di “armi nucleari non strategiche a fronte di quelle che descriveva come “dichiarazioni e minacce provocatorie” da parte di “funzionari occidentali“.

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Emmanuel Macron. Foto Ansa/Epa Ludovic Marin

La Francia fa esercitazioni nucleari

L’iniziativa russa si è inserita in un quadro di crescente tensione, caratterizzato dalle nuove dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron a inizio maggio sull’ipotesi di invio di soldati in Ucraina. E inoltre per la disponibilità di Estonia e Lituania a svolgere un ruolo che vada oltre la semplice fornitura di armi e aiuti all’Ucraina in guerra (per esempio, l’invio di truppe sul campo).

È proprio in questo contesto che la Francia ha effettuato il 23 maggio il primo test di un missile aggiornato con capacità nucleare progettato per essere lanciato da un caccia Rafale. A spiegarlo era stato il ministro della Difesa, Sebastien Lecornu, precisando in una nota che il missile Asmpa-R è partito senza testata da un aereo durante un’esercitazione. E ha viaggiato “sopra il territorio nazionale al termine di un volo che rappresentava un raid aereo nucleare“. Lecornu ha sottolineato che l’esercitazione francese mira a sostenere “la credibilità dell’elemento di deterrenza nucleare aereo“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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