Proseguono senza sosta le ricerche dei tre ragazzi travolti il 31 maggio dalla piena del fiume Natisone a Premariacco (Udine), a sud di Cividale. Le speranze di ritrovarli in vita sono molto ridotte. Hanno fatto il giro dei media immagini e video che ritraggono i 3 giovani abbracciati l’uno all’altro in mezzo ai gorghi dell’acqua, in piedi, in attesa di qualcuno che venga a salvarli. Poco prima di essere travolti.
I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte ma finora non è bastato. Secondo quanto riporta il TgCom24, i tre giovani sono due ragazze e un ragazzo. Si tratta di Patrizia Cormos, 20 anni, al secondo anno dell’Accademia di Belle Arti di Udine e Bianca Doros, 23 anni, arrivata pochi giorni fa dalla Romania per far visita ai genitori. Con loro un loro amico di 25 anni, originario della Romania e residente in Austria. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i 3 avevano fatto un giro all’aria aperta per stare in compagnia. Come destinazione avevano scelto un luogo che tutti chiamano ‘Premariacco beach’: la spiaggia sul fiume Natisone situata quasi il sotto il Ponte Romano, appunto a Premariacco.
L’autista dello scuolabus
Raggiunto a piedi un isolotto di ghiaia e sassi all’interno del letto del fiume, in una giornata di sole, erano rimasti sorpresi dal vorticoso e rapido aumento della corrente del fiume. I ragazzi stessi, visto il precipitare della situazione a causa della piena del Natisone, hanno chiamato il 112. Lo stesso ha fatto Massimo Macorig, dipendente comunale e autista di scuolabus. “Stavo passando sul Ponte Romano con lo scuolabus” ha raccontato al mattino di Padova.
“Dopo il mio giro mi stavo dirigendo verso il magazzino quando ho visto quei ragazzi in difficoltà. L’acqua stava crescendo velocemente e mi sembrava che fossero in difficoltà“. “Li vedevo – ha proseguito – mentre cercavano di saltare il corso d’acqua che c’è a fianco della salita. Ma non ci riuscivano. Ho avuto la netta impressione che fossero in pericolo e così, all’incirca verso le 13.30, ho chiamato i carabinieri del paese guidati dal comandante Vannelli“.
Il tentativo di salvarli con le funi
I soccorsi sono arrivati sul posto celermente. I vigili del fuoco hanno lanciato funi in direzione dei giovani per agganciarli ma tutto è stato inutile: la violenza delle acque, la cui massa è cresciuta esponenzialmente nel giro di pochissimo tempo, li ha portati via sotto gli occhi dei pompieri e dei passanti. La drammatica notizia si è diffusa subito nella comunità di Campoformido (Udine) dove vive la famiglia di Patrizia Cormos, che la piena del Natisone ha travolto assieme ai suoi amici.
“Speriamo con tutto il cuore – sono le parole del sindaco Erika Furlani – che questi ragazzi vengano ritrovati vivi. La nostra speranza è sempre viva. Ciò che è accaduto è una tragedia che tocca profondamente tutta la comunità. Restiamo in apprensione e in attesa di avere notizie certe e, speriamo, positive“.
Le ricerche nel Natisone
I soccorritori hanno intercettato il segnale di uno dei cellulari dei ragazzi dispersi. Per questa ragione, le ricerche si concentrano, oggi 1 giugno, in quella specifica zona in cui scorre il fiume Natisone. Non si ha però la certezza che, nel disperato tentativo di sottrarsi alla piena, lo smartphone sia rimasto addosso al suo proprietario. Il telefonino potrebbe, cioè, trovarsi altrove. Si tratta comunque di un elemento utile a beneficio delle decine di soccorritori che stanno operando lungo il corso del fiume. Ossia nel tratto che va dal Ponte Romano alla confluenza con il fiume Torre, a sua volta emissario dell’Isonzo.
#Natisone Continuano le ricerche dei 3 ragazzi che da ieri risultano dispersi in provincia di Udine a causa della piena del fiume @ElenaBaiocco #GR1 pic.twitter.com/C9fxH5kNl8
— Rai Radio1 (@Radio1Rai) June 1, 2024