NewsPrimo piano

Elezioni in Francia fra 20 giorni: Macron tenta il tutto per tutto

Di fronte alla clamorosa sconfitta del suo partito alle Europee, il capo dell'Eliseo gioca la carta delle elezioni anticipate e immediate

Le elezioni europee del 9 giugno sono già passate alla storia in Francia. Il terremoto dei risultati – le forze europeiste che fanno riferimento al presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, sono minoranza nel paese – provoca nuove, immediate, elezioni politiche anticipate. Così ha deciso lo stesso Emmanuel Macron che in un intervento a sorpresa in televisione, la sera stessa del 9 giugno, ha parlato ai francesi.      

In Franciale elezioni legislative si terranno il 30 giugno e il 7 luglio (per il turno di ballottaggio, ndr.)” ha detto Macron. “Ho fiducia nella capacità del popolo francese di fare la scelta più giusta per sé e per le generazioni future. La mia unica ambizione è essere utile al nostro paese che amo tanto“. Dunque l’Assemblea nazionale (il Parlamento transalpino) è sciolta. Per la prima volta dal 1979, anno in cui si tennero le prime elezioni europee a suffragio universale, i partiti europeisti in Francia (Lr, Renaissance, Eelv, PS-Place publique) rappresentano una minoranza di elettori, pari al 41%. I partiti euroscettici di destra e sinistra (Rn di Marine Le Pen; Reconquête!, Lfi, Pcf) conquistano quasi un elettore su due (48%).

Emmanuel Macron risultati elezioni Ue
Foto Ansa/Epa Christophe Petit Tesson

Francia, le reazioni

Il presidente della Repubblica ha annunciato lo scioglimento dell’Assemblea nazionale tra alcune settimane. Noi siamo pronti“. Così su ‘X’ la leader di Rassemblement national Marine Le Pen. “Chiedo ai francesi di unirsi a noi per garantire a Rn una maggioranza che sarà al servizio dell’unica causa che ci guida: la Francia” ha aggiunto.

Secondo quanto scrive l’emittente Bfmtv citando proprie fonti, il primo ministro francese Gabriel Attal ha cercato di fermare il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron, tentando di convincerlo a non sciogliere l’Assemblea nazionale. Ma di accettare, piuttosto, le sue dimissioni. “Io sono la miccia, svolgo il mio ruolo di miccia“, avrebbe detto Attal a Macron. “No, lei è il migliore per condurre la campagna” la risposta del presidente della Repubblica.

Intanto la sinistra francese ha sollecitato un rassemblement per fermare l’ascesa dell’estrema destra di Marine Le Pen. Quest’ultima, sconfitta alle presidenziali dell’aprile 2022 da Macron, può prendersi una sonora rivincita alle legislative del 30 giugno. All’unisono il leader della sinistra Fabien Roussel, il frontman dei socialisti Olivier Faure e l’ecologista Marie Toussaint hanno lanciato un appello per un Patto per la Francia con l’obiettivo di arginare l’estrema destra.

Marine Le Pen Francia elezioni
Marine Le Pen con accanto Jordan Bardella, candidato premier della destra alle elezioni del 30 giugno in Francia. Foto Ansa/Epa André Pain

Il perché di questa mossa

Perché Macron ha deciso di mandare la Francia a elezioni immediate, fra 20 giorni? Si tratta di una decisione forte e spiazzante, che però, oltre a precedenti nella storia della stessa Francia, ha un precedente molto recente in Spagna. Un anno fa, a fine maggio 2023, il partito socialista del capo del Governo, Pedro Sanchez, subì una cocente sconfitta alle ammnistrative. Sanchez indisse immediatamente le elezioni per il mese di luglio e si dimise. Tentò il tutto per tutto. E alla prova dei fatti ebbe ragione. Il partito socialista tenne e anzi recuperò consensi e oggi Sanchez è ancora in sella al Governo.

È chiaro che anche Macron, in Francia, gioca a sorpresa la carta delle elezioni politiche ravvicinate puntando sul ricompattamento delle forze democratiche e antifasciste. Non può che prendere atto del fatto che in tutta Europa, non solo in Francia, sono cresciuti ampiamente i consensi per l’estrema destra. Basti pensare che in Germania i neonazisti di AfD hanno ottenuto a queste elezioni europee il 16% superando i socialdemocratici del cancelliere Scholz.

Dunque il presidente francese prova a rilanciare se stesso come baluardo democratico e a evitare un lungo e micidiale logoramento politico. Dopo che già alle legislative del 2022 (a seguito delle presidenziali che lo video vincitore) le forze centriste avevano preso un sonoro schiaffo elettorale. Se invece le forze che fanno a lui riferimento dovessero risultare sconfitte toccherebbe alla destra di Marine Le Pen governare senza avere avuto il tempo di prepararsi a farlo. E alla fine potrebbe essere lei a restare logorata.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio