Per la prima volta al G7 un Papa. All’indomani del discorso di Sergio Mattarella, Francesco parteciperà alla sessione di lavori sull’Intelligenza Artificiale e avrà 10 incontri bilaterali. Fra questi quello con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, con l’ucraino Volodymyr Zelensky, col francese Emmanuel Macron e col presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Al suo arrivo il Papa sarà accolto dalla premier italiana Giorgia Meloni. Il Papa arriverà a Borgo Egnazia alle 12.30 e ripartirà alle 19.45.

Cresce dunque l’attesa per il discorso che il Pontefice terrà e per ciò che dirà ai capi di Stato di Governo presenti. Il suo giorno è il secondo del G7 italiano in Puglia. La giornata d’apertura, il 13 giugno, si è conclusa con la cena offerta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Oggi registriamo che il crescente processo di interdipendenza promosso dalla globalizzazione è bruscamente venuto meno, unitamente alla spinta verso valori e obiettivi globalmente condivisi” ha dichiarato Mattarella. “Antichi fantasmi sono riapparsi e il linguaggio della cooperazione, e della costruzione di regole di convivenza internazionali rispettose dei popoli, viene messo a dura prova. Lascia il posto a crescenti tensioni geopolitiche, quando, purtroppo, non a conflitti“.

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Il messaggio di Mattarella al G7

Il capo dello Stato ha sottolineato che “l’ambizione di nuovi attori di giocare un ruolo più profilato interpella la capacità della comunità internazionale – e in essa del G7 – di promuovere processi positivi orientati alla pace e allo sviluppo. Per taluno si tratta di procedere alla realizzazione comunque – spesso in modo affannoso – di nuovi assetti internazionali. Nella presunzione che saranno più vantaggiosi per sé di quelli raggiunti nei decenni che hanno fatto seguito alla Seconda guerra mondiale. Mentre, spesso, aprono, invece, spazi a insidie di neo-colonialismi se non di neo-imperialismi“.

Difendere l’Ucraina

A questo proposito, Mattarella ha ricordato che “il 24 febbraio del 2022 la Federazione Russa si è assunta la responsabilità storica di riportare la guerra in Europa in un pericoloso tentativo di revanche neo-imperiale che contraddice tutti i passi avanti realizzati nel continente sin dalla Conferenza di Helsinki del 1975. Una svolta che non si può fingere di ignorare o sottovalutare come insegna la storia del Novecento. Sostenendo l’indipendenza dell’Ucraina, difendiamo principi generali di convivenza fra le nazioni. Sui quali poggia, dal secondo dopoguerra in poi, la libertà, la sicurezza, la prosperità dei nostri popoli nonché lo sviluppo e il ruolo crescente di quelli che allora erano, loro malgrado, spettatori della storia“.

Il Presidente ha aggiunto che “gli Stati rappresentati a questo tavolo si riconoscono nei principi dello Stato di diritto, della democrazia, del rispetto dei diritti della persona, della cooperazione internazionale. Considerazioni tutt’altro che scontate, se si pensa al preoccupante aumento delle pulsioni autoritarie in tante parti del mondo, con le conseguenze che ne derivano. Compressione dell’inviolabile sfera della persona a livello interno e condotte aggressive nella sfera internazionale“.

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Pace in Medio Oriente

Sempre in tema internazionale, davanti ai grandi del G7 Mattarella ha evidenziato che “il barbaro attacco di Hamas, con l’uccisione di inermi cittadini israeliani e il disumano sequestro di ostaggi, ha riaperto una ferita. Che continua ad essere alimentata dal macabro conteggio delle migliaia di vittime civili palestinesi, donne e bambini, che hanno perso la vita negli oltre 8 mesi di conflitto”.

“I negoziati in corso per giungere al cessate il fuoco devono rappresentare una tappa per intraprendere un concreto percorso politico verso una pace duratura, che non può che fondarsi sulla soluzione a due Stati. Occorre la volontà di perseguirla da parte di tutti gli attori coinvolti, per non abbandonare il dialogo a metà – come già accaduto in troppe occasioni – con l’inevitabile ripresa, nel tempo, del conflitto, con violenza e vittime sempre maggiori“.