Estate 2024: quando arriva il Solstizio e perché è “variabile”?
La data dipende dal Sole, ma i cambiamenti climatici possono influenzare la percezione del caldo
Il Solstizio d’Estate è il momento dell’anno in cui si segna il passaggio dalla primavera alla stagione successiva. La sua data è variabile e questo dipende dalle condizioni astronomiche. Tuttavia, è interessante osservare con attenzione da cosa è segnato questo periodo e perché varia da un emisfero ad un altro.
Il momento che segna il transito da una stagione all’altra assume un aspetto molto importante oltre che simbolico. Nel caso del passaggio dalla primavera all’estate, la giornata in questione è quella che si definisce Solstizio d’Estate. Questo giorno, astronomicamente parlando, corrisponde al momento in cui l’asse terrestre è più inclinato verso il Sole e questo fa sì che si tratti del giorno più lungo e della notte più corta dell’anno. Dal Solstizio in poi le temperature iniziano a salire e la natura si trova nel pieno del suo vigore. In Italia, trovandosi nell’emisfero nord, tale data cade (generalmente) tra il 20 e il 21 giugno è la variazione dipende da diversi fattori di origine astronomica.
Quando inizia l’Estate
Gli astronomi, per prevedere con esattezza il giorno in cui cadrà il Solstizio d’Estate, si basano su calcoli che tengono in considerazione anche la leggera variazione dell’orbita terrestre. Nel 2024 questo giorno cade alle 22.51 del 20 giugno, ovvero le 20.51 del medesimo giorno rispetto al Meridiano di Greenwich. A seconda della cultura e della posizione geografica di ogni Paese, l’arrivo dell’estate è celebrato in tutto il mondo con tradizioni caratteristiche di ogni luogo. Difatti, si tratta di un momento di festa molto sentito, poiché si segna il passaggio alla stagione più calda e piena di vigore.
Volendo ricordare una tradizione nazionale, in Italia ad esempio il Solstizio d’Estate è spesso associato alla festa di San Giovanni (nella notte tra il 23 e il 24 giugno). Ricorrenza che fonda le sue radici nel passato remoto con riti pagani legati al Sole, nel suo momento massimo di splendore, e alla luce. Ma la celebrazione di questa giornata simbolica ricorre in diverse culture del mondo, ad esempio, nella tradizione scandinava la notte del Solstizio d’Estate ricorrono fuochi, danze e canti.
Perché il Solstizio varia
Il Solstizio d’Estate è il giorno in cui il Sole raggiunge il punto più a nord nel cielo a mezzogiorno. In questa giornata, l’emisfero nord della Terra sperimenta la maggiore quantità di luce diurna, mentre nell’emisfero sud tale giorno si verifica generalmente tra il 20 e il 21 dicembre. Le date del Solstizio (Inverno e Estate), così come avviene per gli Equinozi (Primavera e Autunno), possono variare da anno in anno soprattutto perché l’anno solare non è esattamente di 365 giorni, bensì di 365,24. Tale ‘leggera’ variazione comporta la presenza degli anni bisestili ogni quattro anni, in modo da recuperare il ‘giorno in più’. E per questo stesso motivo il Solstizio d’Estate può cadere tra il 20 e il 22 giugno nel nostro emisfero.
Durante questo giorno, l’emisfero nord riceve un’intensa quantità di energia solare perché il Sole è più alto nel cielo e dunque i suoi raggi incidono in maniera più diretta. Tale incremento di energia comporta il riscaldamento stagionale che si percepisce, per l’appunto, in estate. Un aspetto interessante da evidenziare a tal proposito è che, benché il Solstizio segni l’inizio astronomico dell’estate, il picco delle temperature estive si registra qualche settimane dopo, per effetto del fenomeno noto come ‘ritardo termico‘. In sostanza l’acqua, soprattutto degli oceani, assorbe e rilascia calore più lentamente dell’atmosfera ed è questo che genera la differenza tra massima irradiazione solare e il picco di caldo stagionale. Tuttavia, nota in tal senso sono i cambiamenti climatici. Infatti, nonostante quest’ultimi non influiscano direttamente sul Solstizio, possono alterare la percezione stagionale con la presenza di temperature e fenomeni atmosferici atipici.