Ignoti hanno sfregiato gravemente il monumento dedicato a Giacomo Matteotti a Riano (Roma). Ossia nel luogo in cui il 10 giugno 2024, cento anni fa, fu ritrovato il cadavere massacrato del deputato socialista, rapito e ucciso da una banda di fascisti, e del cui assassinio Benito Mussolini si assunse la responsabilità politica, morale e storica in Parlamento, con il famoso discorso del 3 gennaio 1925.

Sul monumento a Matteotti i vandali hanno vergato la scritta “W fascio” – inequivocabile marchio fascista – con della vernice nera. Hanno inoltre rovinato la corona che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto in occasione del centenario dell’omicidio, lo scorso 10 giugno. La foto del monumento sfregiato è apparsa sulla pagina Facebook del Partito Democratico di Riano, il 18 giugno. Questo il testo del post: “Questa mattina (il 18 giugno, ndr.) ci siamo svegliati con una triste notizia: il monumento a Giacomo Matteotti sulla Flaminia è stato vandalizzato, e con esso anche la corona di fiori del presidente della Repubblica. Oltre a essere un oltraggio alla memoria dell’onorevole Matteotti, brutalmente assassinato dai fascisti, è un oltraggio anche alla nostra Repubblica e alla libertà di espressione e pensiero, che l’attualità ci ricorda essere in pericolo“.

Il monumento a Giacomo Matteotti vandalizzato a Riano, vicino a Roma, il 18 giugno 2024

Matteotti, l’intervento del PD

Luca Abbruzzetti, sindaco di Riano, ha sottolineato come “non era mai successo una cosa simile, mi sembra che sia indice di un pessimo clima“. Il primo cittadino si è recato personalmente dai carabinieri a sporgere denuncia per l’atto vandalico contro il monumento a Matteotti.

È andato giù duro Francesco Boccia, presidente dei senatori del PD. “È del 17 giugno la notizia dell’ennesima profanazione della tomba di Enrico Berlinguer a Roma” ha detto. “Questa notte è stato vandalizzato a Riano il monumento sul luogo dove fu ritrovato il cadavere di GiacomoMatteotti. Nel frattempo a Manfredonia (Foggia, ndr.), durante l’inaugurazione del comitato elettorale del candidato sindaco del Centrodestra Ugo Galli, Giuseppe Marasco, campione di preferenze di FdI del luogo, pronuncia una frase agghiacciante, come fosse una battuta, che ricorda i forni crematori. Questa è l’aria che si respira nel nostro Paese“.

Una delegazione dell’Anpi depone un mazzo di fiori sulla tomba di Enrico Berlinguer a Roma dopo uno sfregio avvenuto il 13 maggio 2024. Foto Ansa

Gli atti vandalici – ha aggiunto Boccia – sono evidentemente atti politici, che colpiscono la storia e la memoria comune del nostro Paese. Una memoria che, evidentemente, in ambienti di destra non è condivisa. Sempre a destra si scherza sui forni. E tutto questo avviene nel silenzio dei vertici dei partiti di maggioranza e del Governo. C’è un clima pesante in Italia che ci preoccupa. Ci auguriamo che arrivino presto parole chiare di condanna da parte del Centrodestra. La memoria condivisa si deve salvaguardare e non profanare, e sulle tragedie della storia non si scherza“.

La condanna di Mulé (Forza Italia)

Sullo sfregio è intervenuto anche il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, di Forza Italia. “Da tempo vengono procurate ferite alla memoria del nostro Paese attraverso atti di vandalismo. È successo per la terza volta a Roma contro la tomba di Enrico Berlinguer; a Milano contro un’opera che ritrae il segretario del partito comunista con Silvio Berlusconi; a Riano contro un monumento funerario dedicato a Giacomo Matteotti. Si tratta di focolai che la coscienza civile dell’Italia, attraverso la voce dei rappresentanti di tutti i movimenti politici, deve immediatamente mettere all’indice. Perché frutto dell’azione di gruppi di vigliacchi animati da intolleranza e ignoranza che non possono convivere con la nostra Repubblica”.