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Roberto Baggio rapinato in casa da una banda armata e ferito alla testa

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L’ex pallone d’oro Roberto Baggio ha vissuto una brutta disavventura nella serata del 20 giugno, mentre si trovava in casa sua con la famiglia a guardare in Tv la partita di calcio degli Europei di Germania, Italia-Spagna. L’incubo è cominciato verso le 22 quando una banda di almeno 5 persone armate ha fatto irruzione nella villa del calciatore ad Altavilla Vicentina.

Non appena i rapinatori sono entrati in casa, riporta il Corriere della Sera, Baggio ha tentato di affrontare uno di loro. C’è stata una brevissima colluttazione: il rapinatore ha colpito l’ex calciatore sulla fronte con il calcio di una pistola, provocandogli una ferita profonda. Poi i banditi hanno rinchiuso lui e i suoi familiari in una camera.

Baggio rapina in villa VenetoBaggio rapina in villa Veneto
Foto X @SkySport

Assalto alla casa-azienda di Baggio

I malviventi hanno messo a soqquadro l’abitazione rubando orologi, gioielli e denaro, scrive il Corriere. Ancora non è possibile quantificare il bottino. Quando il calciatore ha capito che i rapinatori se ne erano andati ha sfondato la porta e ha chiamato i carabinieri. Roberto Baggio è stato quindi accompagnato al pronto soccorso di Arzignano, dove i medici lo hanno curato praticandogli alcuni punti di sutura sulla fronte. Per gli altri familiari si è trattato, oltreché di una terribile vicenda, anche di un grande spavento, ma nessuno di essi è rimasto ferito.

Dopo essersi ritirato dal calcio giocato nel 2004, Baggio ha intrapreso una nuova fase della sua vita. Vive in campagna con la moglie Andreina, con cui è sposato sin da giovanissimo, e i figli, sempre volentieri lontano dai riflettori. Ad Altavilla Vicentina si dedica alla sua azienda agricola. Rimane uno dei calciatori più amati nella storia del calcio nazionale e uno dei pochi campioni dello sport ancora oggi noti e riconoscibili in qualsiasi angolo del mondo.

Il messaggio del presidente del Veneto

A lui e alla sua famiglia è arrivata la solidarietà del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Esprimo vicinanza e solidarietà a Roberto Baggio e ai suoi familiari” ha scritto il governatore in una nota. “Sono certo di potergli inviare l’abbraccio di tutti i Veneti che ha fatto sognare con la sua abilità ineguagliabile sull’erba dei campi internazionali“.

Il presidente del Veneto, Luca Zaia. Foto Ansa/Emanuele Pennacchio

Mi auguro – prosegue Zaia – che ‘Divin Codino’, campione simbolo del nostro calcio e della nostra regione, persona che sentiamo vicina e amica, possa rimettersi presto insieme ai suoi da questa brutta serata. E dalle ferite per le quali è stato seguito e medicato dal personale delle strutture sanitarie di Arzignano della Ulss Berica, con cui mi sono tenuto in contatto”.

“L’esperienza vissuta nella sua abitazione, colpito e derubato da parte di malviventi inqualificabili, accomuna la sua ad altre famiglie che hanno purtroppo subito esperienze simili. Come per tutti i casi – conclude – confidiamo che i malviventi possano essere assicurati presto alla Giustizia”. In Veneto, così come in molte altre regioni d’Italia, soprattutto nel Nord, le rapine in villa sono tutt’altro che infrequenti. Esistono ormai, da anni, bande armate spesso composte da stranieri, a volte provenienti dai paesi dei Balcani, che sono specializzate nel compiere veri e propri assalti armati in piena regola. Una piaga non facile da abbattere, malgrado che le forze dell’ordine abbiano sgominato diversi covi di malviventi nel corso del tempo.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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