Primo pianoVelvetPETS

Rapaci: chi sono e quali possono essere allevati

Si distinguono in notturni e diurni e hanno caratteristiche che li accomunano e altre che li distinguono

Si definiscono rapaci gli uccelli che presentano un becco uncinato e gli artigli robusti, entrambi idonei per catturare le prede. Ma, nonostante diverse caratteristiche simili, questa categoria di volatili si diversifica anche per altri aspetti peculiari di ciascuna specie.

Rapace” deriva dal latino “rapax-acis“, che a sua volta nasce da “rapêre“, verbo ha il significato di “rapire“. E difatti, i rapaci catturano le prede con i loro artigli ‘rapendole’ e afferrandole. Gli artigli di questi volatili sono letali e possono essere in grado di lacerare una preda a terra, ghermire i pesci in acqua oppure colpire altri uccelli in volo. Inoltre, hanno un becco piatto alla base e caratterizzato da una forte curvatura (ad uncino) delle ossa premascellari e mascellari, che gli consente di cacciare. Di norma si dividono in rapaci diurni e rapaci notturni, ma a questi grandi ordini appartengono diverse specie dalle caratteristiche peculiari.

Rapaci
Aquila @Foto Crediti Envato Elements – VelvetMag

Come si classificano i rapaci

Innanzitutto, vale la pena chiarire che i rapaci si definiscono super-predatori. Infatti, sono praticamente all’apice della catena alimentare e rivestono un ruolo chiave negli ecosistemi. La loro presenza, infatti, regola le popolazioni delle prede di cui si nutrono quali ad esempio roditori o insetti e ripuliscono gli ambienti anche dalle carcasse. Tradizionalmente, i rapaci appartengono agli ordini Accipitriformes, Falconiformes e Strigiformes. Si parla di oltre 570 specie molto diversificate tra loro.

Ai rapaci diurni, ovvero che hanno maggiore attività di giorno, appartengono gli Accipitriformi e i Falconiformi (aquile, falchi, nibbi e avvoltoi del vecchio e del nuovo mondo). Notturni, ovvero che concentrano le loro attività soprattutto di notte, sono invece gli Strigiformi (gufi, barbagianni e civette). Ogni specie, in generale, è accomunato da un lieve dimorfismo sessuale, dove sono gli esemplari femmine ad essere leggermente più grandi. Come spiegato in apertura tutti i rapaci possiedono delle ‘armi‘ che li rendono perfetti predatori. Tali ‘armi’ sono gli artigli affilati e il becco ricurvo. In questo caso, la variazione delle dimensioni del becco e degli artigli può essere utilizzata per distinguere le famiglie di rapaci.

Inoltre, essa è correlata a diverse tecniche di cattura e immobilizzazione delle prede. Ad esempio, le aquile possiedono grossi artigli sulle prime due dita delle zampe per trattenere e smembrare grandi prede in lotta. I falchi, invece, hanno artigli più modesti perché fanno affidamento più sull’impatto in picchiata e sulla rottura del collo della preda.

Rapace
Gheppio @Foto Crediti Envato Elements – VelvetMag

Quali esemplari si possono allevare

I rapaci sono in grado di focalizzare prede e carcasse a distanza di moltissimi chilometri. Per questo motivo hanno sviluppato occhi di grandi dimensioni. La retina possiede molti recettori per millimetro quadrato, e questo determina il grado di acuità visiva. Ad esempio, un gheppio americano può vedere un insetto di 2 mm dalla cima di un albero di 18 metri. A tal proposito, nei rapaci notturni le dimensioni oculari sono ancora più sorprendenti, con un maggiore grado di sovrapposizione di campo tra i due occhi, il ché rappresenta una migliore visione binoculare. Nella retina, inoltre, si trova uno strato riflettente, il tapetum lucidum, che permette di aumentare la quantità di luce catturata dalla retina stessa.

Oltre alla vista, moto sviluppato nei rapaci è anche l’udito. E ancora, alcuni esemplari come gli avvoltoi americani, hanno anche l’olfatto particolarmente sviluppato (più di vista e udito). Infine, è interessante sottolineare che esistono diversi tipi di rapaci che possono essere allevati in grandi voliere e falconiere. Nello specifico tra i Falconidei possono essere allevati il falco pellegrino (Falco peregrinus), il falco sacro (Falco cherrug), il girfalco (Falco rusticolus), il falco lodolaio (Falco subbuteo), il falco lanario (Falco biarmicus) ed il gheppio (Falco tinnunculus).

Tra gli Accipitridai l’aquila reale (Aquila chrysaetos), la poiana codarossa (Buteo jamaicensis), la poiana di Harris (Parabuteo unicinctus), l’astore (Accipiter gentilis) e lo sparviere (Accipiter nisus). Poi ancora il falco pescatore (Pandion haliaetus) che rientra tra i Pandionidei e l’allocco (Strix aluco), l’assiolo (Otus scop), la civetta (Athena noctua) ed il gufo reale (Bubo bubo) che sono Strigidei.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

Pulsante per tornare all'inizio