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Elezioni nel Regno Unito, i Tories in caduta libera nei sondaggi

I laburisti di Keir Starmer, possibile prossimo premier, potrebbero sfondare quota 40% doppiando i conservatori di Rishi Sunak al potere

Il Regno Unito si prepara alle elezioni anticipate che si svolgeranno giovedì 4 luglio. E se è vero che non è sembrato emergere alcun netto vincitore dal primo confronto in Tv fra i leader dei partiti, lo scorso 20 giugno, i sondaggi parlano chiaro: i Tories, i conservatori del premier Rishi Sunak, rischiano di restare travolti da una valanga di voti per i loro avversari laburisti.

Nel corso del primo confronto televisivo, i leader politici hanno affrontato le domande del pubblico in uno speciale Question Time della Bbc, condotto da Fiona Bruce. Il premier conservatore Rishi Sunak ha risposto a domande sulle liste d’attesa del Servizio sanitario nazionale e sulla Brexit. Ma gli è stato chiesto anche se provasse “imbarazzo” nell’essere leader del partito conservatore, visto che numerose volte i Tories hanno cambiato leader in corsa, negli ultimi anni.

Rishi Sunak premier Regno Unito
Il primo ministro britannico, Rishi Sunak. Foto Ansa/Epa Urs Flueeler

In campo i big del Regno Unito

Nei confronti del capo del partito laburista, il Labour Party, e possibile futuro premier del Regno Unito, Keir Starmer, le domande del pubblico hanno riguardato i costi degli alloggi. Ma anche i suoi piani per il disastrato servizio sanitario nazionale e il motivo per cui Starmer ha sostenuto il manifesto elettorale di Jeremy Corbyn nel 2019. Corbyn, già capo dei laburisti, è più a sinistra delle posizioni del moderato Starmer.

Il leader degli indipendentisti scozzesi, John Swinney, è stato pressato sull’indipendenza e sui recenti scandali nel suo partito. E su questo punto ha dovuto ammettere che è stato un “periodo turbolento“. Al liberaldemocratico Ed Davey il pubblico del Question Time ha domandato delle sue “buffonate elettorali“, dei piani di spesa del partito e dei problemi di fiducia. Dopo la “promessa non mantenuta” sulle tasse universitarie quando era al governo di coalizione.

Lo scandalo delle scommesse

Tuttavia in questi giorni nel Regno Unito le polemiche ruotano attorno all’indagine su un giro di scommesse fraudolente circa la data del voto. Che coinvolgono Craig Williams, segretario del premier Sunak e un agente della sua scorta. Non solo: è saltato fuori che a scommettere sarebbero stati anche un candidato conservatore del Galles e un’altra candidata, Laura Saunders, moglie del responsabile della campagna elettorale dei Tories.

Il voto era infatti inizialmente previsto per il prossimo autunno. Ma lo scorso 22 maggio a sorpresa il capo del Governo, Sunak, ha invece deciso di anticiparle al 4 luglio. I sospettati avrebbero usato le informazioni riservate di cui disponevano grazie alla loro posizione per scommettere con una certa sicurezza di vincere.

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Il leader laburista Keir Starmer con la moglie Victoria. Foto Ansa/Neil Hall

I laburisti al 40% nei sondaggi

A fronte di tutto ciò, il leader laburista Starmer viaggia col vento in poppa: il suo partito è destinato a stravincere le elezioni. I sondaggi accreditano il Labour a oltre il 40% dei voti, pari al doppio di quelli dei conservatori. Così Keir Starmer ha chiesto a Rishi Sunak di sospendere la candidatura di Laura Saunders.

Il capo dei liberal-democratici Ed Davey ha invece parlato di “corruzione” e la sua vice Daisy Cooper ha affermato che “Rishi Sunak deve ritrovare la sua spina dorsale e sospendere Laura Saunders“. Nel mirino anche il partito dell’inventore della Brexit del Regno Unito, Nigel Farage. Anche nei confronti di Reform, infatti, è arrivata la richiesta di sospendere una candidata per i suoi commenti irriverenti verso la monarchia britannica.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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