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Francia al voto: l’estrema destra punta al 40%

Jordan Bardella, 28 anni, delfino di Marine Le Pen, potrebbe diventare premier in caso di schiacciante vittoria del Rassemblement national

Ultime ore prima delle elezioni legislative anticipate in Francia di domenica 30 giugno. Il secondo turno di ballottaggio, come prevede la legge transalpina, si svolgerà domenica 7 luglio. La decisione del capo di Stato Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale dopo la cocente sconfitta del suo partito (Renaissance) alle elezioni europee del 9 giugno porta dunque i francesi alle urne 3 anni prima della scadenza naturale della legislatura nel 2027.

I deputati del Parlamento francese non vengono eletti sulla base della rappresentanza proporzionale, ma attraverso un voto a due turni in 577 collegi elettorali dove le dinamiche locali giocano un ruolo importante. In ciascuna circoscrizione, se nessun candidato ottiene il 50% dei voti al primo turno, i primi due candidati avanzano al secondo turno, così come qualsiasi altro candidato che abbia ottenuto il sostegno di almeno il 12,5% degli elettori registrati. Il candidato con il maggior numero di voti al secondo turno vince il seggio come membro del Parlamento.

Bardella elezioni Francia
Jordan Bardella, presidente del Rassemblement national e candidato premier per la destra. Foto Ansa/Epa Teresa Suarez

Per superare il primo turno, i partiti che condividono una visione politica, come i 4 principali partiti di sinistra del Paese, tendono a riunirsi. E ad accettare di non mettere i propri candidati uno contro l’altro: è la cosiddetta desistenza elettorale. Dato il sistema di voto, l’affluenza alle urne è molto importante in Francia. Nel 2022, quando l’affluenza era vicina al 50%, i partiti dovevano ottenere circa un quarto dei voti espressi per raggiungere il 12,5% degli elettori registrati. Si prevede che l’affluenza alle urne sarà più alta in queste elezioni, il che renderà più facile per i candidati avanzare al secondo voto.

Francia, la situazione dei partiti

Per ora il Rassemblement national (Rn) di estrema destra, che fa capo a Marine Le Pen, e alcuni dei suoi alleati del Centrodestra moderato hanno circa il 36% del sostegno popolare, stando agli ultimi sondaggi. Mentre il gruppo di sinistra del Nuovo Fronte Popolare si attesta al 29% e i liberali del presidente della Repubblica Macron al 21%. Quest’ultimo, se confermato dal voto, sarebbe già un discreto bilancio per Renaissance, perché i macroniani alle Europee non hanno raggiunto il 15%.

Tre settimane per fare campagna elettorale e solo pochi giorni per stabilire un programma. Sono circostanze eccezionali quelle che hanno anticipato le elezioni legislative convocate il 9 giugno dal capo dell’Eliseo Emmanuel Macron dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale per la sconfitta elettorale alle europee contro Marine Le Pen. L’obiettivo di Macron è quello di fermare l’avanzata dell’estrema destra.

Macron Francia elezioni legislative anticipate
Il presidente francese Emmanuel Macron. Foto Ansa/Epa Olivier Matthys

Macron vuole logorare Bardella

Un voto anticipato così ravvicinato potrebbe almeno in parte cogliere impreparato il Rn. Un po’ come avvenuto in Spagna lo scorso anno, quando il capo del Governo Pedro Sanchez convocò immediate elezioni anticipate dopo disastrosi risultati per i socialisti alle amministrative consentendo un netto recupero di voti al suo partito e così vincendo la sua scommessa politica.

Ma non è detto che così accada anche in Francia. Anzi. Macron sa bene che l’estrema destra ha il vento in poppa. Più realisticamente egli punta al logoramento del delfino di Le Pen, il 28enne Jordan Bardella, che è ormai possibile immaginare quale nuovo capo del Governo, salvo sorprese. Mettere alla prova la destra facendola governare (e logorare) potrebbe consentire al centro e alla sinistra di riorganizzarsi in vista della vera sfida: le presidenziali del 2027.

Il programma della destra

Candidato premier per il Rassemblement national, Jordan Bardella ha sintetizzato in 5 punti principali il programma del partito di estrema destra di Marine Le Pen. Ovvero maggior potere d’acquisto, maggiore sicurezza, stretta sull’immigrazione, focus su economia e lavoro, fiscalità e gestione dei conti pubblici. Come inizialmente accennato, si attende in Francia un’affluenza record per queste elezioni. Un sondaggio di Ifop-Fiducial per Le Figaro, Lci e Sud Radio stima la partecipazione al voto al 67%: 19,5 punti in più rispetto alle ultime elezioni legislative del 2022.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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