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Usa, i democratici escono allo scoperto: “Biden devi ritirarti”

Serpeggia il panico fra i sostenitori del presidente ottuagenario ricandidato alle elezioni di novembre. Anche la ex Speaker Pelosi esprime timori

Joe Biden sarà sostituito in corsa da un altro candidato alla presidenza degli Stati Uniti, prima della convention del Partito Democratico prevista dal 19 agosto? Non è detto ma non si tratta, al tempo stesso, di un’ipotesi inverosimile. Il disastroso dibattito in Tv contro l’avversario Donald Trump, lo scorso 27 giugno, meno di una settimana fa, costituisce uno spartiacque. In base ad alcuni sondaggi il 70% degli americani ritiene Biden in condizioni di salute psicofisica tali non poter validamente assumere ancora l’incarico di ‘commander in chief’. E adesso è rivolta fra gli stessi democratici.       

Il deputato del Texas Lloyd Doggett chiede formalmente a Joe Biden di farsi da parte nella corsa a Usa 2024, divenendo il primo democratico a esortare pubblicamente il presidente a gettare la spugna. “Dovrebbe prendere la dolorosa e difficile decisione di ritirarsi“, ha detto il parlamentare statunitense, spiegando che la sua decisione di uscire allo scoperto “non è stata presa alla leggera e non intacca il rispetto” nei confronti di Biden. Detto questo, “il suo impegno è nei confronti del Paese e per questo chiedo che si ritiri“.

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Biden con la ex Speaker della Camera, Nancy Pelosi. Foto Ansa/Epa Jim Lo Scalzo

I governatori vogliono incontrare Biden

La Casa Bianca è oggettivamente in difficoltà. In un comunicato arriva una precisazione: “Biden non soffre di Alzheimer o demenza senile“. Ma il punto non è questo. Agli americani non interessa una diagnosi medica. Tutti hanno visto in televisione quanto spesso Joe Biden si sia mostrato mentalmente confuso e palesemente non in condizione di tenere il confronto contro il suo avversario Donald Trump.

Ecco perché, mentre la famiglia e lo staff presidenziale fanno muro attorno a Biden, un gruppo di governatori democratici ha chiesto un incontro con il presidente americano. L’obiettivo è quello di esprimergli le preoccupazioni sull’esito delle elezioni del 5 novembre.

I governatori, hanno spiegato alcune fonti alla Cnn, hanno avuto una call fra loro, lunedì 1 luglio, organizzata dal governatore del Minnesota Tim Walz, durante la quale hanno espresso sorpresa perché Biden non li ha ancora contattati di persona. Di qui la necessità di chiedere un incontro con il presidente. Nella call si è discusso anche di un incontro con la vicepresidente Kamala Harris. L’incontro alla Casa Bianca, riferisce la Cnn, non è ancora stato fissato.

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Foto Ansa/Epa Bonnie Cash

Nancy Pelosi va all’attacco

Ma non basta. Perché un grosso calibro del Partito Democratico, la ex Speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, ha politicamente sdoganato i dubbi sulla salute di Biden fra i sostenitori del presidente. “È legittimo interrogarsi sulla sua salute – ha detto – è legittimo chiedersi se è stato un caso o c’è un problema. È legittimo chiederselo per tutti e due i candidati“.

Pelosi ha spiegato di non aver parlato con Biden dal momento del dibattito in Tv con Trump, il 27 giugno. “Ha avuto una cattiva serata ma ha una visione, ha conoscenza, ha buon senso e pensa in modo strategico. E non dobbiamo dimenticarci qual è la posta in gioco alle elezioni”.

Biden chiede scusa

Da parte sua il presidente Usa ha cercato di spiegarsi con gli elettori circa la sua terribile performance televisiva. “Non sono stato intelligente” ha detto durante una raccolta fondi in Virginia. “Ho deciso di viaggiare intorno al mondo un paio di volte poco prima del dibattito per non so quanti fusi orari, credo almeno 15… Non ho ascoltato il mio staff e poi mi sono quasi addormentato sul palco“. “Non è un alibi ma una spiegazione“, ha aggiunto Biden. “Joe Biden ha avuto una serataccia, ma sa come riprendersi” ha detto la sua portavoce Karine Jean-Pierre ricordando che il presidente “aveva avuto un’influenza” proprio la notte del dibattito.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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