Naomi Campbell, a Londra la mostra sull’iconica top model
Il Victoria and Albert Museum celebra la Venere Nera
Naomi: in Fashion. E’ questo il nome della prima esposizione del suo genere che esplora la straordinaria carriera della modella Naomi Campbell. Attraverso il lavoro di importanti designer e fotografi globali si celebrano le collaborazioni creative, l’attivismo e l’impatto culturale di vasta portata della Venere nera. La mostra su Naomi Campbell, visitabile al Victoria and Albert Museum di Londra fino al 6 aprile 2025, promossa da Boss, esplora quarant’anni di carriera ineguagliabile della modella e icona culturale nata nel 1970.
Una pioniera nel campo, grazie alla sua capacità di solcare la passerella, insieme alla speciale alchimia in grado di creare attraverso le collaborazioni con le più importanti case di moda al mondo, alle pubblicazioni con i più illustri fotografi di moda. Dopo quattro decenni trascorsi nell’industria del fashion Naomi continua ad essere protagonista di sfilate e campagne pubblicitarie e servizi editoriali internazionali.
La mostra su Naomi Campbell mette in primo piano la voce dell’icona fashion e la sua prospettiva. Naomi: in Fashion è la prima esposizione di questo genere prodotta in collaborazione con la top model.
Nel 1988 la modella britannica fece la storia diventando la prima modella nera ad assicurarsi la copertina di Vogue Paris, all’età di soli 18 anni. Campbell attribuisce questo momento storico al sostegno dello stilista francese Yves Saint Laurent e agli sforzi delle talentuose modelle di colore che l’hanno preceduta, determinate a crearsi uno spazio nel settore della moda.
La favolosa esposizione fashion
La mostra su Naomi Campbell attinge dall’ampio lavoro della top model. Si va dal guardaroba di haute couture e completi di prét- à-porter tratti dai momenti chiave della sua carriera con prestiti di archivi di designer e oggetti delle collezioni del Victoria and Albert Museum. I punti salienti includono il drammatico corsetto ispirato all’auto di Thierry Mugler del 1989, il look di Campbell tratto dall’ultimo abito di Sarah Burton alla sfilata di Alexander McQueen, un completo rosa Valentino indossato al Met Gala 2019 e un paio di scarpe con plateau Vivienne Westwood incredibilmente alte indossate da Campbell durante la famosa caduta in passerella nel 1993.
La mostra comprende circa cento look e accessori chiave dell’alta moda che raccontano i quarant’anni della Campbell nel settore. I visitatori possono ammirare i disegni di Alexander McQueen, Anna Sui, Azzedine Alaïa, Burberry, Chanel, Dolce & Gabbana, Gianni and Donatella Versace, Jean Paul Gaultier, John Galliano, Karl Lagerfeld, Kenneth Ize, Torishéju Dumi, Valentino, Virgil Abloh, Vivienne Westwood, Yves Saint Laurent e tanti altri.
La storia dei modelli di colore
“La straordinaria carriera di Naomi Campbell si interseca con il meglio dell’alta moda. È riconosciuta in tutto il mondo come top model, attivista, filantropa e creativa, il che la rende una delle figure più prolifiche e influenti della cultura contemporanea”, ha sottolineato Sonnet Stanfill, senior curator fashion del Victoria and Albert Museum. Ed ecco che la mostra su Naomi Campbell vuole essere anche una riflessione sulla moda ed i modelli di colore.
Sono state condotte pochissime ricerche sull’emergere di modelli neri nell’industria della moda euro-americana tradizionale. Per gran parte del 20 ° secolo il razzismo pervasivo ha alimentato la convinzione che i modelli di colore non vendessero prodotti, e quindi il loro lavoro di testimonial è stato in gran parte limitato a riviste e marchi di moda specificamente rivolti al pubblico nero, come le riviste statunitensi Jet ed Ebony.
Dalla metà del XX Secolo le cose iniziarono a cambiare. Una manciata di donne, tra cui le modelle Dorothea Towles e Donyale Luna, hanno superato queste barriere per trovare il successo nel mondo della moda internazionale, a testimonianza della loro determinazione. Basandosi e incoraggiati dal loro successo, gli Anni Sessanta e Settanta videro più modelli neri acquisire importanza. Nel 1973 la cosiddetta sfilata di beneficenza della Battaglia di Versailles, un evento di alto profilo tenutosi presso la Reggia di Versailles per raccogliere fondi per il suo restauro, fornì maggiore visibilità a un gruppo di modelle nere americane, tra cui Bethann Hardison. Insieme a loro viene ampiamente riconosciuto il merito della vittoria americana nella “battaglia” della moda.
Naomi Campbell la mostra e la coalizione delle ragazze di colore
Nonostante i successi individuali, le modelle nere hanno dovuto affrontare, e devono ancora affrontare, barriere significative nel settore. Tra i problemi più comuni ci sono il casting razzista, la retribuzione ingiusta. Nel 1988 Bethann Hardison e la modella Iman hanno co-fondato la Black Girls Coalition per celebrare il talento delle modelle nere che lavoravano all’epoca. Questo si è rapidamente evoluto in un gruppo di difesa e sostegno, sensibilizzando su una serie di questioni, tra cui i senzatetto e il razzismo nella pubblicità.