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Starmer e i laburisti trionfano nel Regno Unito

Alle elezioni del 4 luglio il Labour raccoglie il 34%, i Conservatori il 23%, i LibDem il 12%. Sconfitta storica per i Tories: mai così male da quasi 2 secoli

Il partito laburista vince a valanga le elezioni generali del 4 luglio nel Regno Unito e Keir Starmer sarà il nuovo primo ministro di sinistra dopo 14 anni di governo conservatore. “Ce l’abbiamo fatta! Il cambiamento inizia ora”, ha esultato Starmer promettendo alla Gran Bretagna un “rinnovamento nazionale”. 

Nel discorso ai suoi sostenitori il capo dei laburisti ha esultato: “Hai fatto campagna per questo, hai combattuto per questo, hai votato per questo e ora è arrivato. Il cambiamento inizia ora! È una bella sensazione, devo essere onesto. Ecco a cosa serve. Un partito laburista cambiato, pronto a servire il nostro paese, pronto a riportare la Gran Bretagna al servizio dei lavoratori“. Starmer ha poi avvertito che avere “un mandato come questo comporta una grande responsabilità“.

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Keir Starmer, leader laburista e nuovo primo ministro britannico. Foto X @Keir_Starmer

Le parole di Starmer

Parlando pochi istanti dopo che il primo ministro uscente Rishi Sunak aveva ammesso la sconfitta, Starmer ha dichiarato: “Il nostro compito non è niente di meno che rinnovare le idee che tengono unito questo Paese. Rinnovamento nazionale. Se lavori duro, se giochi secondo le regole, questo Paese dovrebbe darti una giusta possibilità di andare avanti… Dobbiamo ripristinarlo“. Ha quindi continuato: “Dobbiamo riportare la politica al servizio pubblico, dimostrare che la politica può essere una forza per il bene. Non ci sono dubbi, questa è la grande prova per la politica in questa era. La lotta per la fiducia è la battaglia che definisce la nostra epoca“.

I risultati delle elezioni

Gli ultimi dati disponibili assegnano ai laburisti il 34% dei consensi e 410 seggi sui 650 alla Camera dei Comuni. I conservatori si fermerebbero al 23% con 116 seggi: il minimo storico dal 1834. I pro-Brexit di Nigel Farage, eletto deputato, dovrebbero avere 4 seggi. Ai Liberaldemocratici di Ed Davey il 12% e 71 seggi.

Rishi Sunak ha ammesso la sconfitta. “Mi dispiace” ha detto alle persone presenti allo scrutinio nel suo seggio. “Il partito laburista ha vinto queste elezioni generali” ha aggiunto, spiegando di aver chiamato Keir Starmer per congratularsi con lui. “Oggi il potere cambierà mano in modo ordinato e pacifico. Il popolo britannico ha emesso un verdetto serio. C’è molto da imparare e su cui riflettere, e mi assumo la responsabilità della sconfitta“, ha affermato.

Congratulazioni a Keir Starmer sono arrivate da tutto il mondo, a cominciare da quell’Unione europea che la Gran Bretagna ha abbandonato con la Brexit, oramai da oltre 4 anni. Il presidente uscente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel, ha scritto su X come “Ue e Regno Unito siano partner cruciali, che cooperano in tutti i settori di reciproco interesse per i nostri cittadini“.

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Il premier uscente, Rishi Sunak. Foto Ansa/Epa Andy Rain

Il superamento della Brexit

Adesso sale l’attesa in Inghilterra e forse più ancora a Bruxelles circa quello che farà il prossimo primo ministro laburista Keir Starmer riguardo alla Brexit. In Gran Bretagna il ripensamento, o quanto meno le perplessità sulla Brexit, continuano da tempo a emergere nell’opinione pubblica. Un veterano del Labour Party come Denis MacShane stima che i due terzi dei britannici considerino la Brexit un disastro.

Il Regno Unito vive da tempo una crisi economica legata in larga parte a fattori globali, così come avviene per tutta l’Europa. Ma ritengono che l’uscita dall’Unione europea votata da loro stessi con il referendum del 2016, e attuata in concreto a partire dal 2020, abbia aggravato la situazione del Regno Unito. I laburisti sono divisi e secondo gli analisti Starmer non cercherà subito di cancellare la Brexit. Ma aprirà discussioni con l’Unione europea al fine di apportare miglioramenti. Il vento è cambiato e il populismo antieuropeo inglese affronta la sua parabola discendente.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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