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PNRR, via libera alla quinta rata da 11 miliardi

Meloni esulta: "Italia prima in Europa circa il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Ripresa e Resilienza"

La Commissione europea, non ancora rinnovata formalmente dopo il voto per il Parlamento Ue lo scorso 9 giugno, ha dato il via libera al pagamento all’Italia della quinta rata del PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

L’esecutivo comunitario ha approvato la valutazione preliminare positiva di alcune decine di tappe fondamentali e obiettivi legati alla quinta richiesta di pagamento, per 11 miliardi di euro. Il tutto nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza dell’economia e della società europea dopo la pandemia di Covid, cuore del piano NextGenerationEu. Al momento della presentazione, la richiesta di pagamento della quinta rata del PNRR comprendeva 52 tappe fondamentali e obiettivi da raggiungere per l’Italia.

PNRR Italia sesta rata
Foto Ansa/Filippo Venezia

Riforme e investimenti

La quinta richiesta di pagamento copre progressi nella realizzazione di 14 riforme e 22 investimenti in settori come il diritto della concorrenza, gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e dell’acqua, la giustizia, il quadro di revisione della spesa, l’istruzione secondaria e terziaria. Degli 11 miliardi di euro circa, 7,9 miliardi sono prestiti mentre il resto trasferimenti a fondo perduto, ha specificato la Commissione.

In un video la premier Giorgia Meloni ha spiegato: “Abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti per questa rata. Abbiamo fatto anche qualcosa di più: a dicembre avevamo inviato la richiesta per 10 miliardi 600 milioni, ma a maggio 2024 abbiamo raggiunto due ulteriori obiettivi e questo ci consentirà di ricevere 400 milioni in più e arrivare a 11 miliardi con il pagamento di questa quinta rata“.

Meloni e il PNRR

È un’ottima notizia per l’Italia, è un’ottima notizia per i cittadini, ed è una notizia – ha rimarcato – che ancora una volta smentisce quanti avevano scommesso sul fallimento di questo Governo. Quanti speravano in cuor loro che l’Italia potesse perdere i soldi dell’Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale mentre lo dicevano, ma non è andata così. E con il lavoro di questi mesi noi abbiamo dimostrato che tutti quei pronostici erano sbagliati. Lo abbiamo dimostrato facendo quello che sappiamo fare meglio, e cioè studiare i dossier, lavorare, portare a casa i risultati concreti”.

meloni PNRR Italia
Foto Ansa/Chigi

Questo ci ha permesso anche di raggiungere dei record che sono stati riconosciuti dalla Commissione europea“. L’Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del PNRR, ha rivendicato la presidente del Consiglio. “Siamo lo Stato membro che ha ricevuto finora l’importo maggiore, 113 miliardi e mezzo di euro a fronte dei 194 miliardi quasi e mezzo previsti, ovvero il 58,4% del totale del nostro PNRR“.

Sesta rata da 8,5 miliardi

Ovviamente il nostro lavoro non si ferma qui, va avanti senza sosta. Solo pochi giorni fa abbiamo inoltrato la sesta richiesta di pagamento da 8 miliardi e mezzo di euro e anche su questo siamo i primi in Europa. Abbiamo convocato un’altra cabina di regia per verificare lo stato d’attuazione degli obiettivi previsti per chiedere il versamento della settima rata da 18,2 miliardi di euro. La messa a terra del PNRR rimarrà una priorità assoluta dell’intero Governo perché ogni obiettivo raggiunto è un passo avanti per rendere la nostra nazione più forte, più moderna, più attenta ai bisogni delle famiglie e delle imprese. Lo avevamo promesso ai cittadini e stiamo mantenendo fede anche a quest’impegno“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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