Aria pensa al futuro: “Mi piacerebbe provare uno stile elettro-pop”
A poche settimane dall'uscita di "Persa di Te", la cantante volge lo sguardo già a nuovi progetti
Un’artista libera da etichette e che si lascia accompagnare solo dalla forza della melodia, non a caso poteva scegliere il nome d’arte Aria per farsi conoscere al grande pubblico. La giovane artista ha però ancora tanti sogni da poter realizzare attraverso la sua musica.
Giovanissima, ma già con le idee chiaro per il suo futuro e la musica ne farà parte, oggi e per sempre. A poche settimane dall’uscita di Persa di te, Aria vuole lanciare uno sguardo il futuro dando priorità comunque al suo presente, vivendosi ogni momento a pieno.
Classe ’04, Aurora Gambone, in arte semplicemente Aria, si è avvicinata alla musica quando era ancora un’adolescente. Ispirata dalla grinta e la determinazione di uno dei suoi idoli, Amy Winehouse, ha sempre avuto lo sguardo puntato al suo obiettivo: fare la cantante. E un passo alla volta ci sta riuscendo, visto che la sua carriera nel mondo della musica è ormai ben avviata. Tante novità bollono in pentola e, seppur senza troppe aspettative, per essere pronta anche al “peggio”, Aria sta cercando di realizzare anche i suoi progetti più ambiziosi.
L’ultima uscita discografica già dimostra il talento della stessa artista. In grado di associare melodie leggere anche a tematiche meno spensierate, come quella di una storia d’amore che finisce. In Persa di te la cantante esprime tutta la sua confusione e il suo disorientamento di fronte un rapporto ormai concluso, forse troppo in fretta, ma cerca allo stesso modo di essere positiva e affrontare la situazione con la giusta grinta. Ed è proprio in quest’atmosfera che la voce brillante e potente di Aria diventa assoluta protagonista. Noi di VelvetMAG, a sole poche settimane dalla nuova uscita discografica abbiamo deciso di incontrarla per una chiacchierata sulla sua carriera, dalle origini alla sua ambiziosa ascesa.
Intervista ad Aria per VelvetMag
Aria, questo nome è stato scelto proprio come sinonimo di quella sensazione di libertà che ti regala ogni volta la musica. Qual è stata la prima volta che l’hai provata?
Quando ho scritto Vorrei dirti. Ero molto triste, era la mia prima delusione d’amore e scrivere quella canzone mi ha aiutato, confortato. Poi quando è venuta fuori e la gente l’ha apprezzata, sembrava che tutto quel dolore avesse un senso.
Ad ispirare la tua carriera è stata Amy Winehouse. In cosa ti sei sentita uguale a lei e quali sono stati gli spunti che hai potuto prendere per la tua carriera dal suo percorso?
Sicuramente la “sincerità” nell’essere se stessi sempre, raccontare ciò che senti e metterlo dentro le canzoni non ha valore. Anche se nel suo caso era tutto un po’ più “doloroso” la gente l’ha amata per quello, per quella crudezza e spontaneità nelle sue canzoni.
Oltre al genere pop in cui ti sei sempre identificata, c’è qualche altro stile musicale che ti piacerebbe approfondire e sperimentare?
In questo momento non sento troppo l’esigenza di sperimentare più generi, ma forse più in là mi piacerebbe provare sound un po’ più elettro-pop, stile Dua Lipa.
Dopo l’uscita di Persa di te, dalla melodia estiva e spensierata, pensi a un progetto più grande e ambizioso?
Di base non sono una che si crea troppe aspettative, mi piacerebbe, ma preferisco vivere il momento dando il mio massimo per arrivare a tutte quelle persone che si sono sentite come me e che non hanno avuto un escamotage, come la musica per me.
Cosa ambisci per la tua carriera?
Spero che la mia musica arrivi alle persone, voglio che si sentano “abbracciate” con le mie canzoni, perché la musica ha colorato la mia vita e spero colori anche quella degli altri.