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Offese a Liliana Segre: salta la presenza di Quatrano al convegno in Parlamento sulla Palestina

In un tweet l'avvocato ha accostato alla senatrice le parole "psicopatico", "assenza di inibizione morale" e "sete di potere"

Travolto da roventi polemiche politiche, in primo luogo da parte di Fratelli d’Italia e del Centrodestra, per un suo tweet contro Liliana Segre, l’avvocato Nicola Quatrano resta a casa. Non sarà presente al convegno sul confitto israelo-palestinese di martedì 16 luglio alla Camera dei deputati. In un post su X, pubblicato lo scorso 16 marzo, Quatrano citava una tesi dello scrittore Laurent Guyénot, esposta nel suo scritto ‘La psicopatia biblica di Israele’, accompagnandola a una foto della senatrice a vita, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz e testimone della Shoah. 

In base a ciò che si comprende dalla pubblicazione del post, l’avvocato, sposando le tesi dello scrittore, sostiene che la senatrice Segre sia afflitta da una sorta di presunta ‘psicopatia collettiva’ che affliggerebbe lo Stato di Israele e tutti gli ebrei in quanto tali. Quatrano trae questa conclusione dal fatto che, a giudizio della senatrice a vita, il massacro dei palestinesi in corso a Gaza da parte dell’esercito di Israele è cosa diversa dallo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.

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Liliana Segre e, a destra, Nicola Quatrano in una foto dal suo profilo X

Cosa dice Segre e cosa dice Quatrano

Segre, che pure condanna le uccisioni dei palestinesi che sono in corso da ottobre 2023, a seguito del pogrom di stampo nazista compiuto da Hamas nei kibbutz israeliani il 7 ottobre, sostiene che gli effetti della guerra di Israele a Gaza non si possono mettere sullo stesso piano del genocidio e dello sterminio di 6 milioni di ebrei. Cioè del genocidio di un intero popolo, che Hitler e il nazismo hanno pianificato e tentato di attuare, complice il fascismo, con il preciso e dichiarato intento – fallito – di eliminare gli ebrei, in quanto tali, dalla faccia della Terra.

Quatrano, invece, citando le affermazioni di Guyénot, scrive su X (il 16 marzo): “(…) il tratto più caratteristico dello psicopatico è la completa assenza di empatia e, di conseguenza, di inibizione morale nel nuocere agli altri, unita alla sete di potere“. Tutto ciò, con sotto la foto di Liliana Segre, acquista oggettivamente un forte sapore di razzismo e antisemitismo. Tanto che gli stessi parlamentari di sinistra Laura Boldrini (PD) e Franco Mari (Avs) hanno condannato tale messaggio come offensivo nei confronti di Segre. Boldini e Mari fanno parte dell’Intergruppo per la pace tra Palestina e Israele, attesi come relatori al convegno del 16 luglio alla Camera.

Le reazioni politiche

Le reazioni non si sono fatte attendere. Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia ha attaccato duramente gli organizzatori di Centrosinistra del convegno, chiedendo che fosse revocata la sala assegnata per l’evento. “L’antisemitismo non può trovare spazio nelle istituzioni italiane” ha affermato, esprimendo solidarietà a Liliana Segre.

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Giovanni Donzelli. Foto Ansa/Giuseppe Lami

La senatrice ha espresso il suo rammarico per l’accaduto. In un comunicato ha dichiarato di essere profondamente ferita dalle parole di Quatrano e ha ribadito l’importanza di combattere ogni forma di odio e discriminazione. Segre ha inoltre sottolineato che eventi come questi minano la fiducia nelle istituzioni e mettono in discussione l’impegno dell’Italia nella lotta contro l’antisemitismo. Ha invitato tutti a riflettere sul significato delle parole e delle azioni, ricordando le atrocità del passato.

Il ruolo dei media

I media hanno avuto un ruolo cruciale nel diffondere la notizia delle posizioni di presunto antisemitismo di Quatrano e nel sollevare il dibattito pubblico. Testate come Il Giornale, Corriere della Sera e La Repubblica hanno dato ampio risalto alla vicenda. Si è anche parlato di introdurre misure più stringenti per prevenire la partecipazione a eventi istituzionali di persone con precedenti riconducibili a forme di incitamento all’odio.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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