Cos’è la bio-economia e perché è importante
Tutto quello che c'è da sapere per un mondo sempre più sostenibile
Tante delle pratiche che si attuano quotidianamente possono avere a che fare con la bio-economia. Anche per questo è indispensabile capire a cosa si fa rifermento con questa pratica.
Sorseggiare un vino biologico, usare una crema naturale per la skincare o tante altre abitudini quotidiane possono avere a che fare con la bio-economia. Al di là, infatti, se stia facendo in maniera consapevole o meno, è bene sapere che la bio-economia comprende e mette in connessione tutte le attività economiche che usano risorse biologiche rinnovabili e provenienti dalla terra o dal mare e per produrre materiali, energia e anche cibo. Di base, dunque, si può dire che questa pratica economica mette al centro del suo modello strutturale la natura. Inoltre, promuove un’industrializzazione intelligente.
Bio-economia: i suoi capisaldi
Lo sfruttamento insostenibile delle risorse e la logica irresponsabile del profitto hanno condotto a situazioni di emergenza di cui, ormai, tutto il mondo (Paesi in via di sviluppo in primis) ne paga lo scotto. Le conseguenze di cui parliamo sono il cambiamento climatico, l’aumento di malattie infettive, la diseguaglianza sociale e la perdita di biodiversità. A tal proposito, anche il World Economic Forum, nel suo New Nature Economy Report The Future of Nature and Business, evidenzia la necessità di una trasformazione radicale di cibo, terra e uso dell’oceano. Queste rappresentano, infatti, circa un terzo dell’economia globale e due terzi dei posti di lavoro.
In questo senso, il report espone anche l’utilità della bio-economia. E per esempio, la gestione sostenibile delle foreste che potrebbe aumentare notevolmente sia fatturato che posti di lavoro entro il 2030. Ma anche lavorare con soluzioni che si preoccupino del benessere della natura, anche nel sistema delle infrastrutture e delle costruzioni, può essere di grandissimo supporto per economia globale e posti di lavoro.
Benessere del Pianeta e business
Il tipo di approccio della bio-economia mette in primo piano la salvaguardia del Pianeta, ma anche la crescita del business. E parlando del nostro Paese, potrebbe essere interessante sapere che, dopo Francia e Germania, l’Italia è il terzo paese europeo con un fatturato annuo di 330 miliardi di euro e 2 milioni di dipendenti, grazie alle strategie bio-economiche. In questo contesto, resta utile osservare che un’economia che si preoccupa del clima e della natura non è solo un’economia che usa energia esclusivamente rinnovabile. La bio-economia, infatti, implica anche il passaggio a materiali privi di combustibili fossili e quindi sostituire plastica, acciaio, tessuti sintetici e cemento con alternative a basse emissioni.
Al centro della bio-economia resta la biodiversità, la quale determina la capacità dei sistemi biologici di potersi adattare ai cambiamenti e garantisce la resilienza delle risorse biologiche. Dunque, in definitiva, vale la pena sottolineare che per un’economia biologica è fondamentale che anche gli agricoltori, i proprietari di foreste e le aziende bio-based ricevano degli incentivi, per reinvestire nella fondamentale biodiversità. Sebbene estrarre petrolio possa apparire più semplice che dedicarsi al trasporto e alla lavorazione del legno (ad esempio), è anche vero che questo significa ridistribuire la ricchezza e garantire più capitale umano rispettando la natura.