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Kaja Kallas diventa Alto Rappresentante dell’Unione Europea

La premier estone si è dimessa da tutti gli incarichi nel suo Paese. Adesso dovrà affrontare sfide imponenti a livello mondiale

Kaja Kallas, leader del Partito della Riforma e Primo Ministro dell’Estonia, ha annunciato le sue dimissioni dal Governo per assumere il nuovo incarico di Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza. Questa decisione segna una svolta importante sia per l’Estonia che per l’intera Unione anche se, probabilmente, nulla cambierà nell’approccio muscolare dell’Europa alla guerra della Russia in Ucraina. È da registrare, però, che proprio in queste ore il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha, per la prima volta in maniera così esplicita, invitato “rappresentanti russi” a partecipare al prossimo summit di pace che Kiev intende organizzare dopo il sostanziale nulla di fatto della conferenza per i negoziati in Svizzera a giugno. 

Nuovo capitolo per Kallas

Che cosa farà Kaja Kallas? Non c’è dubbio che la realtà geopolitica dell’Europa – sull’orlo di una guerra globale se il conflitto in Ucraina dovesse allargarsi invece che raffreddarsi – la metterà presto alla prova. La carriera di Kallas si sta compiendo con un’ascesa fulminea e una serie di successi sia a livello nazionale che internazionale. Eletta Primo Ministro dell’Estonia nel gennaio 2021, Kallas ha guidato l’Estonia attraverso sfide significative, inclusa la gestione della pandemia di Covid-19 e la crisi energetica continentale. Le sue dimissioni dagli attuali incarichi segnano la fine di un’era per l’Estonia, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo per la politica estera europea.

Kallas Ue
Foto Ansa/Epa Will Oliver

Le sfide del nuovo ruolo

Come Alto Rappresentante, Kallas avrà la responsabilità di rappresentare l’Ue sulla scena mondiale e di guidare la politica estera e di sicurezza dell’Unione. Questo ruolo è cruciale in un momento di tensioni globali, con conflitti in corso e nuove minacce emergenti. Le aspettative sono alte, e Kallas dovrà affrontare numerose sfide, tra cui il rafforzamento delle relazioni transatlantiche e la gestione delle relazioni con la Russia e la Cina.

Reazioni internazionali

Le dimissioni di Kallas e la sua nuova nomina hanno suscitato reazioni contrastanti. Molti leader europei hanno espresso il loro sostegno, elogiando la sua esperienza e competenza. Tuttavia, alcuni osservatori sono preoccupati per la stabilità politica dell’Estonia, che ora dovrà trovare un nuovo leader in tempi rapidi. Il presidente uscente del Consiglio Europeo, Charles Michel (il prossimo sarà il portoghese Antonio Costa) ha dichiarato: “Kaja Kallas è una leader forte e capace. Siamo fiduciosi che guiderà la politica estera dell’Unione con determinazione e saggezza.”

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Mark Rutte e Kaja Kallas. Foto Ansa/Epa Olivier Hoslet

Kallas, la diplomazia e la pace

Con Kallas che lascia il suo ruolo di Primo Ministro, l’Estonia si trova di fronte a un periodo di transizione. Il Partito della Riforma dovrà scegliere un nuovo leader, e il Paese dovrà affrontare le sfide interne senza la guida di Kallas. Tuttavia, la sua nomina ad Alto Rappresentante può anche essere vista come un’opportunità per rafforzare l’influenza estone in Europa, al momento poco significativa.

La nomina della ex premier estone alla guida della politica estera della Ue va di pari passo con quella dell’ex premier olandese Mark Rutte alla testa della NATO, dal prossimo 1 ottobre. Chissà se i due saranno in grado di contribuire al rilancio dell’agonizzante diplomazia occidentale. Incapace di imporre una mediazione verso accordi di pace nel mondo, sia in sede Ue che ONU. Di ridisegnare insieme alla Cina, agli Stati Uniti, ai BRICS e alla Russia stessa nuovi equilibri internazionali. Basati sulla cooperazione fra gli Stati più che sulla competizione; sulla solidarietà e sul multilateralismo, più che sull’ostilità e sulla chiusura nei nuovi nazionalismi e regionalismi esasperati.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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