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Omicidio di Pierina Paganelli, che cosa sappiamo finora

Arrestato l'unico indagato, ovvero Louis Dassilva, amante della nuora della donna uccisa a Rimini il 3 ottobre scorso

Comincia a emergere qualche elemento di chiarezza nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli. La donna, 78 anni, fu assassinata con 29 coltellate il 3 ottobre 2023 in casa sua a Rimini. Il 16 luglio la polizia ha arrestato Louis Dassilva, 34 anni, vicino di casa di Paganelli e unico indagato nella vicenda. Per l’uomo l’accusa è di omicidio volontario pluriaggravato. Il movente? Per gli inquirenti sta nella relazione extraconiugale di Dassilva con la vicina di casa Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli. La suocera sarebbe stata sul punto di scoprire la relazione e svelarla a suo figlio, marito di Bianchi. 

Le telecamere di sorveglianza

All’origine della svolta nelle indagini ci sono le riprese della telecamera della farmacia, situata di fronte al garage e luogo del delitto, e le intercettazioni fra il presunto omicida e la sua amante il giorno dopo il delitto. Un ruolo cruciale nelle indagini è stato svolto dalle telecamere di sorveglianza. In particolare, è stata identificata un’auto sospetta, collegata a Louis Dassilva, che si trovava nei dintorni dell’abitazione di Pierina Paganelli nelle ore precedenti e successive al delitto. Queste immagini sono state fondamentali per stabilire una connessione temporale tra Dassilva e il luogo del crimine.

Pierina Paganelli e Louis Dassilva
Pierina Paganelli e Louis Dassilva, arrestato con l’accusa di essere il presunto omicida. Foto X @FrancoScarsell2

Interrogatorio di Louis Dassilva

Louis Dassilva è stato sottoposto a diversi interrogatori da parte delle forze dell’ordine. Durante queste sessioni, gli investigatori hanno cercato di ricostruire il suo alibi e di chiarire eventuali incongruenze nelle sue dichiarazioni. Dassilva ha inizialmente negato ogni coinvolgimento, ma la pressione degli investigatori e le evidenze emerse dalle indagini hanno reso la sua posizione sempre più difficile da sostenere. La discrepanza tra le sue dichiarazioni e le prove raccolte ha spinto gli investigatori a focalizzarsi ulteriormente su di lui.

Il movente del delitto Paganelli

Uno degli aspetti più complessi delle indagini è stato identificare il movente dietro l’omicidio di Pierina Paganelli. Secondo fonti vicine alle indagini, sembra che ci fossero dei conflitti personali tra la vittima e Dassilva. Alcuni testimoni hanno riferito di accese discussioni tra i due, alimentate da dissidi finanziari e personali. Questi elementi hanno contribuito a delineare un possibile movente, rafforzando l’ipotesi che Louis Dassilva avesse un motivo concreto per compiere l’atroce gesto.

Paganelli omicidio Rimini
Pierina Paganelli, 78 anni.

L’arresto dell’indagato

L’arresto di Louis Dassilva è avvenuto dopo un’intensa attività investigativa che ha coinvolto perizie tecniche, analisi forensi e testimonianze. Le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella sua abitazione, trovando ulteriori elementi che lo collegavano al delitto. Tra questi, sono stati rinvenuti abiti macchiati di sangue e oggetti appartenenti a Pierina Paganelli. Queste prove hanno fornito un quadro accusatorio solido, permettendo alle autorità di procedere con l’arresto e di formulare accuse formali nei confronti di Dassilva. Naturalmente tutto dovrà essere provato in giudizio.

L’omicidio di Pierina Paganelli ha lasciato un vuoto profondo nella comunità, ma grazie al lavoro scrupoloso degli investigatori, è stato possibile portare alla luce elementi di verità e assicurare alla giustizia il presunto colpevole. Ora, il caso proseguirà nelle aule di tribunale, dove si attende che giustizia sia fatta per Pierina e la sua famiglia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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