Club Borbone, Le nuove forme del femminile. Luigi Borbone sceglie di esibirsi nell’ambito della manifestazione RomaEterna, sulla monumentale Scalea Carlo Mosca della Basilica dei Santi Pietro e Paolo. Una sfilata ispirata alle atmosfere scintillanti, eccessive ed inclusive dello Studio 54, il più strabiliante dei locali notturni della New York di fine Anni Settanta ed Ottanta. 

Le silhouette di quel periodo si amalgamano a trasparenze e nude look del designer romano. Sete, lane, lurex, denim sono fuse in cuciture tridimensionali, il tutto per dare un’immagine frizzante e glamour al contempo.

ph. credits: Augusto Frascatani

Luigi Borbone racconta il suo immaginario racchiuso tra il sogno e la realtà dell’alta moda

Sotto l’imponente cupola emisferica, nel punto più elevato dell’EUR, le modelle mostrano top a rete scintillanti di Swarovski. In passerella compaiono camicie in denim iper decorate, shorts e tubini, outfit Anni Ottanta ideati per ballare in un nuovo Studio 54 o al romano Piper. Con lo sfondo del tempio monumentale dei Santi Pietro e Paolo e la sua cupola emisferica, tra le più imponenti di Roma nel punto più elevato dell’ Eur, adornano la Scalea Mosca corpi femminili disegnati da reti scintillanti. Creazioni costruite per vivere come una diva in un club con mille versioni di una couture e di un mondo che sta ricomparendo. Un’anima femminile dalle molteplici sfaccettature: eleganti, raffinate, ironiche, infantili e super sensuali.

La scalinata che porta alla basilica dei Santi Pietro e Paolo all’Eur è intitolata dallo scorso aprile all’ex prefetto e magistrato Carlo Mosca, scomparso nel 2021. Il luogo, tra piazzale dei Santi Pietro e Paolo e viale Umberto Tupini, ha preso il nome di “Scalea Carlo Mosca” in ricordo di un servitore dello Stato che fu prefetto della Capitale tra il 2007 e il 2009. Mosca viveva proprio in quel quadrante di Roma sud.

ph. credits: Augusto Frascatani

Il passerella il richiamo agli Anni Settanta ed Ottanta

Sul catwalk i riferimenti sono i richiami cromatici delle silhouette Anni Sessanta fino alla bellezza e alla libertà sessuale del nudo coperto da trasparenze degli anni Ottanta. Per realizzare la collezione la maison Luigi Borbone, con le sue abili sarte, si è avvalsa del contributo di Enzo Cianciaruso. Il titolare dell’azienda Transfermania, insieme alle sue figlie, hanno creato gli abiti fatti di rete “crystal net”. I semplici fili da cucito si trasformano in vere sculture tridimensionali che vivono di luce. Borbone continua la collaborazione con il laboratorio dei maestri artigiani Villani che da più generazioni costruiscono le calzature per il mondo della moda internazionale e da due anni anche per la Maison Luigi Borbone. L’evento si è svolto grazie alla concessione della presidente del IX Municipio di Roma Titti Di Salvo.

ph. credits: Augusto Frascatani

La couture consente di raccontare qualcosa che va al di là dell’ordinario

Questa opportunità creativa per lo stilista Luigi Borbone si traduce in una libera interpretazione che riapre nuove strade alla moda contemporanea, superando crisi e limiti. In questo contesto, la scalea dei Santi Pietro e Paolo e tutto il quartiere espositivo dell’EUR vengono in aiuto come il luogo dove la “Dance Night” non si è mai spenta. Scenari che incarnano l’immagine dove la bellezza si evolve perfezionandosi.

Una visione estetica contemporanea e l’eccellenza nell’esecuzione sono le linee guida delle lavorazioni manuali e artigianali che vengono eseguite nell’Atelier romano. Una tradizione che richiama la “Bottega Couture” dei nonni di Luigi Borbone. La scenografia dell’evento si è avvalsa della musica ritmata dal dj Mirko e dalla regia di Alessandro Mazzini. Il look delle modelle è stato curato dalla Face Place Academy by Pablo per il trucco. The Best Club by Wella si è occupata delle pettinature.