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Principe George: celebrazioni per il suo compleanno come erede dell’Erede al Trono

Il ragazzo ha compiuto 11 anni. E comincia ora la sua lunga preparazione per soddisfare gli obblighi della monarchia più chiacchierata del mondo

Il 22 luglio, il Principe George, primogenito del Principe William e della Duchessa di Cambridge Kate Middleton, ha festeggiato il suo 11° compleanno. L’evento ha suscitato grande interesse e affetto sia nel Regno Unito che a livello internazionale. Il giovane principe, nato nel 2013, è il terzo in linea di successione al trono britannico, dopo il nonno, il Principe Carlo, e il padre, il Principe William.

Un Principe Sotto i Riflettori

Il Principe George Alexander Louis di Cambridge, noto affettuosamente come George, è nato all’ospedale St. Mary’s di Londra. Sin dalla sua nascita, ogni suo passo è stato seguito con attenzione dai media e dai sudditi, curiosi di vedere crescere il futuro re. La sua prima apparizione pubblica, avvolto in una coperta bianca e tenuto in braccio dai genitori, è stata un evento mediatico globale.

George d'Inghilterra
George col padre William. Foto Ansa/Epa Friedemann Vogel

La famiglia reale ha sempre cercato di bilanciare la vita pubblica e quella privata del giovane principe. Le foto ufficiali dei suoi compleanni, spesso scattate dalla madre Kate, offrono un raro sguardo nella vita quotidiana di George. Quest’anno, la foto ufficiale lo ritrae sorridente, con un’aria serena e fiduciosa, simbolo del futuro della monarchia britannica.

Educazione e Formazione di George

Il Principe George frequenta la prestigiosa scuola Thomas’s Battersea a Londra, dove riceve un’educazione che lo prepara per il suo futuro ruolo di re. Oltre al curriculum standard, che include materie come matematica, inglese e scienze, George è anche esposto a discipline artistiche e sportive, fondamentali per lo sviluppo di una personalità equilibrata e versatile.

La famiglia reale attribuisce grande importanza all’educazione dei propri membri, consapevole del ruolo cruciale che giocheranno in futuro. Oltre agli studi accademici, George è stato introdotto alle tradizioni e ai doveri reali, partecipando a eventi ufficiali e cerimonie. Questo lo aiuta a comprendere fin da giovane l’importanza della sua posizione e le responsabilità che essa comporta. Naturalmente potrebbe anche avere l’effetto di ingessarlo psicologicamente, di stressarlo con responsabilità che non competono affatto a un bambino della sua età e di predisporlo a un avvenire di uomo adulto infelice. Cose che accadono spesso fra i reali di tutto il mondo.

Kate Middleton principe George
Il principe George bambino con la madre Kate. Foto Ansa/Chi

Il Ruolo della Famiglia Reale

La crescita di George avviene sotto l’attenta guida dei suoi genitori, il Principe William e la Duchessa Kate, che cercano di garantire al figlio un’infanzia il più normale possibile. Nonostante la pressione mediatica e le aspettative del pubblico, William e Kate hanno sempre cercato di proteggere la privacy dei loro figli, permettendo loro di godere di momenti di serenità lontano dai riflettori.

La famiglia reale ha un ruolo fondamentale nella vita del giovane principe. Il supporto dei nonni, il Re Carlo III e Camilla, così come quello della Regina Elisabetta finché è stata viva è stato essenziale nel fornire a George un ambiente familiare amorevole e stabile. Le vacanze in famiglia e le occasioni speciali, come i festeggiamenti natalizi a Sandringham, sono momenti preziosi che rafforzano i legami familiari e le tradizioni.

Il compleanno del Principe George è un’occasione per celebrare non solo il giovane principe, ma anche il futuro della monarchia britannica. Mentre spegne le candeline sulla sua torta di compleanno, George rappresenta la speranza e la continuità di una tradizione che ha radici profonde nella storia del Regno Unito. Nella speranza che non diventi un uomo infelice a causa dei doveri reali che gli vengono imposti fin da piccolo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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