Dopo il ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale del 2024, Kamala Harris ha fatto il suo debutto come principale candidata democratica, sebbene dovrà poi toccare ai delegati alla convention democratica di agosto proclamarla ufficialmente come tale. Il primo comizio elettorale di Harris si è tenuto il 24 luglio a Milwaukee.
Non a caso la stessa importante città del Wisconsin dove 10 giorni fa i repubblicani hanno ‘incoronato’ Donald Trump candidato alla presidenza dopo l’attentato in Pennsylvania. Harris ha voluto lanciare una sfida e una lotta senza quartiere al tycoon. Ha promesso di unire il partito e di battere Trump. I primi sondaggi la danno già testa a testa col suo avversario. Le rilevazioni demoscopiche realmente importanti, però, saranno quelle di settembre-ottobre. Alle porte, cioè, delle elezioni presidenziali del 5 novembre.
Il discorso di Harris
Durante il suo discorso, Harris ha sottolineato l’importanza dell’unità nel partito democratico. Ha dichiarato: “Voglio unire il partito, vinceremo insieme. Questo è un momento per rimanere uniti e lavorare per il bene comune“. Ha inoltre evidenziato i successi della presidenza Biden, promettendo di continuare su quella strada. La vicepresidente non ha esitato a prendere di mira Donald Trump, descrivendolo come un “predatore sessuale” e un “truffatore“. Ha detto: “Conosco il tipo, ho già avuto a che fare con truffatori e criminali. Non permetteremo a Trump di riportare indietro il nostro Paese“. Harris ha quindi criticato le politiche di Trump, sottolineando come abbiano danneggiato l’America.
Per lei già 100 milioni di dollari
Nel suo discorso, Kamal Harris ha toccato vari temi chiave, tra cui la riforma sanitaria, i diritti delle donne e il controllo delle armi. Ha affermato che garantirà l’accesso all’aborto e lavorerà per una sanità più accessibile. “Non possiamo tornare indietro sui diritti conquistati con tanto sforzo. L’aborto è un diritto e lo difenderemo“, ha dichiarato Harris, ricevendo applausi dal pubblico. Uno degli aspetti più rilevanti della campagna dell’avversaria di Trump è il supporto finanziario.
Dopo il ritiro di Biden, molti dei suoi sostenitori hanno trasferito il loro appoggio a Harris. La candidata ha già raccolto oltre 100 milioni di dollari, una cifra che la mette in una posizione finanziariamente vantaggiosa. Questo sostegno economico le permetterà di sostenere una campagna robusta e capillare.
Per quanto riguarda i sondaggi, una rilevazione Npr-PbsNews/Marist College indica la vicepresidente è al 45% contro il 46% del tycoon, mentre in una gara a tre è alla pari (42%), con Robert F. Kennedy al 7%. Un primo sondaggio (Reuters-Ipsos) dopo il ritiro del presidente la dava invece avanti di due punti su The Donald (44% a 42%), anche in una gara a tre (42% contro il 38% di Trump e l’8% di Robert F. Kennedy).
La reazione di Trump
La reazione del partito repubblicano non si è fatta attendere. Trump ha subito lanciato attacchi contro Harris, definendola una candidata debole e più facile da battere rispetto a Biden. Alcuni esponenti repubblicani hanno addirittura chiesto l’impeachment, sostenendo che non sia idonea a ricoprire l’attuale carica di vicepresidente e quindi, un domani, quella di presidente. “Non ci faremo intimidire. La nostra battaglia è per il futuro e la libertà” ha risposta la candidata del Partito democratico. La strada verso la Casa Bianca è lunga ma Harris sembra pronta ad affrontare ogni sfida con determinazione e coraggio.