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Virus Oropouche: cos’è, quali sono i sintomi, la situazione in Italia

Si tratta di una febbre virale trasmessa in primo luogo dalle zanzare. Non esiste al momento un trattamento specifico

Negli ultimi mesi, l’Italia ha registrato un aumento dei casi di virus Oropouche, una febbre virale diffusa in America Latina e trasmessa principalmente da zanzare infette. Questa situazione ha suscitato notevole preoccupazione tra le autorità sanitarie e la popolazione, portando all’attivazione di protocolli di emergenza e misure preventive.

Cos’è il Virus Oropouche?

Il virus Oropouche è un arbovirus appartenente alla famiglia dei Bunyaviridae, trasmesso all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette, principalmente della specie Culicoides paraensis. È noto per causare febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e articolari, e può portare a complicazioni neurologiche in casi gravi. I primi casi di febbre Oropouche sono stati segnalati nel mese di giugno 2024 in Veneto, segnando il primo caso in Europa. Da allora, il virus si è diffuso in altre regioni italiane, con casi confermati anche in Lombardia ed Emilia-Romagna. Le autorità sanitarie locali hanno immediatamente attivato misure di contenimento per prevenire ulteriori infezioni.

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Foto X @cmirallesc73882

Misure Preventive

L’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma è in prima linea nella gestione dell’emergenza. Sono stati istituiti centri di monitoraggio in tutte le regioni interessate, e il personale medico è stato istruito su come riconoscere e trattare i sintomi della febbre Oropouche. Sono stati inoltre distribuiti volantini informativi alla popolazione, con indicazioni su come prevenire le punture di zanzara, come utilizzare repellenti e installare zanzariere alle finestre.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha emesso un avviso particolare riguardante i rischi del virus Oropouche per le donne incinte. Sebbene non ci siano ancora studi conclusivi sugli effetti del virus sul feto, si teme che possa causare complicazioni simili a quelle osservate con il virus Zika. Le donne in gravidanza sono quindi invitate a prendere precauzioni extra per evitare le punture di zanzara e a consultare immediatamente un medico in caso di sintomi sospetti.

A Milano, l’Ospedale Sacco ha già diagnosticato diversi casi di infezione da virus Oropouche. La dottoressa Maria Rita Gismondo, responsabile del laboratorio di microbiologia clinica, ha sottolineato l’importanza di una diagnosi precoce per limitare la diffusione del virus. “È fondamentale che i medici di base e i pronto soccorso siano informati e pronti a riconoscere i sintomi“, ha dichiarato.

Virus Oropuche zanzare
Foto X @news_mondo_h24

Oropuche, Sintomi e Trattamento

I sintomi del virus Oropouche includono, come detto, febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e articolari, nausea e, in alcuni casi, fotofobia. Ovvero un disturbo che comporta un’eccessiva sensibilità degli occhi alla luce. Non esiste un trattamento specifico per la febbre Oropouche. Il trattamento è principalmente sintomatico, con antipiretici e analgesici per alleviare i sintomi. I pazienti sono inoltre invitati a riposare e a mantenere una buona idratazione.

L’Italia sta collaborando con istituti di ricerca internazionali per monitorare l’evoluzione del virus e sviluppare eventuali trattamenti e vaccini. Il Ministero della Salute ha invitato la popolazione a segnalare qualsiasi caso sospetto e a seguire le raccomandazioni sanitarie per ridurre il rischio di infezione. L’epidemia di virus Oropouche rappresenta una sfida significativa per il sistema sanitario italiano. Grazie alla collaborazione tra istituzioni sanitarie, ricercatori e cittadini, si spera di contenere la diffusione del virus e minimizzare l’impatto sulla salute pubblica. La vigilanza e le misure preventive rimangono essenziali per affrontare questa emergenza sanitaria.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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