Nei giorni scorsi la premier Giorgia Meloni ha inviato una lettera alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in cui accusa l’Unione Europea di diffondere fake news contro il Governo italiano. La missiva risponde alle critiche contenute nel rapporto annuale dell’Ue sulla libertà di informazione in Italia, che Meloni considera ingiuste e strumentali.
“In Italia scarsa libertà di stampa“
Nel rapporto annuale dell’Ue, l’Italia ha ricevuto critiche per il deterioramento della libertà di stampa sotto il Governo di Meloni. Il documento evidenzia una serie di presunti attacchi alla stampa libera e interferenze politiche nei media nazionali, incluse le nomine ai vertici della Rai. Meloni, nella sua lettera, ha contestato con forza queste affermazioni, definendole “attacchi maldestri e pretestuosi” basati su informazioni distorte.
Meloni, la Stampa e la Rai
La premier ha difeso l’operato del suo Governo, sostenendo che le accuse mosse dall’Ue siano parte di una campagna di disinformazione volta a screditare l’esecutivo italiano. Meloni ha sottolineato che il suo Governo ha sempre rispettato la libertà di stampa e ha agito nel rispetto della legge e della costituzione italiana. Ha inoltre accusato alcuni media italiani e internazionali di diffondere falsità per alimentare un clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni italiane.
Un altro punto cruciale della lettera di Meloni riguarda le accuse di ingerenza del governo nella governance della Rai. La presidente del Consiglio ha rigettato queste accuse, affermando che le nomine ai vertici della Rai sono avvenute in modo trasparente e conforme alle normative vigenti. Ha anche ribadito che la Rai continua a operare con piena autonomia editoriale, senza interferenze politiche.
La Risposta dell’Ue
La Commissione Europea, da parte sua, ha difeso il rapporto annuale, sottolineando che le valutazioni si basano su dati e testimonianze raccolte da diverse fonti indipendenti. Ursula von der Leyen non ha ancora risposto ufficialmente alla lettera di Meloni, ma fonti vicine alla Commissione indicano che Bruxelles continuerà a monitorare da vicino la situazione della libertà di stampa in Italia.
In Italia, la lettera di Meloni ha suscitato reazioni contrastanti. I sostenitori del Governo hanno applaudito la premier per la sua difesa dell’Italia contro quelle che considerano accuse infondate e politicamente motivate. Al contrario, l’opposizione ha accusato Meloni di vittimismo e di tentare di distogliere l’attenzione dai veri problemi della libertà di stampa nel paese.
Meloni nel mirino di Bruxelles
La controversia tra il Governo italiano e la Commissione Europea mette in luce le tensioni esistenti sul tema della libertà di informazione in Italia. Mentre Meloni difende con forza l’operato del suo esecutivo, l’Ue rimane vigile e critica nei confronti delle politiche italiane in materia di media. Questo scambio di accuse evidenzia la complessità del dibattito sulla libertà di stampa e il ruolo delle istituzioni europee nel garantirla.
Ma in tutta questa vicenda c’è alla fine un evidente riflesso di politica internazionale. È chiaro che l’Italia è in difficoltà dopo che Giorgia Meloni ha bocciato le nomine di Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas ai vertici dell’Unione europea. La destra italiana, scavalcata in Europa dal neo gruppo dei Patrioti che fa capo al premier ungherese Viktor Orban, al quale la Lega si è aggregata, adesso è nel mirino (vendicativo) dei vertici di Bruxelles. E chissà per quanto tempo ancora.