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Ismail Haniyeh, l’assassinio del capo di Hamas segna una svolta in Medio Oriente

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Allarme nel mondo per l’uccisione, il 31 luglio, del numero uno di Hamas Ismail Haniyeh, colpito da un missile israeliano in Iran. Imprevedibili le conseguenze dell’azione dello Stato ebraico. Gli Stati Uniti, con il segretario di Stato, Antony Blinken, affermano di non essere stati “né informati né coinvolti” nel blitz e aggiungono che il cessate il fuoco a Gaza è ora “imperativo”.

Dubbi sul negoziato da parte dei mediatori del Qatar, che si chiedono come possa andare avanti dopo l’iniziativa militare di Israele. Il Cremlino afferma che l’uccisione “ostacola la pace“. Mentre per Berlino “è sbagliata la logica delle rappresaglie“. L’ala militare di Hamas tuttavia annuncia “enormi conseguenze in tutta la regione“. E i vertici dell’Iran puntano l’indice su Israele: “Li faremo pentire di quello che hanno fatto“. Il 1 agosto i funerali di Haniyeh a Teheran.

Ismail Haniyeh ucciso da Israele in IranIsmail Haniyeh ucciso da Israele in Iran
Foto X @jacksonhinklle

Gli Usa chiedono il cessate il fuoco

Hamas ha comunicato la morte del suo leader Ismail Haniyeh in seguito a un attacco israeliano contro la sua residenza a Teheran. Attacco che è avvenuto alle 2 di notte ora locale. Secondo l’agenzia di stampa saudita Al-Hadath, la residenza è stata colpita da un missile guidato. I funerali si terranno nella capitale iraniana. Haniyeh era capo dell’ufficio politico di Hamas dal 2017. Inoltre è stato primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007 e capo dell’amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017.

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha affermato che il cessate il fuoco a Gaza è “imperativodopo l’uccisione del capo di Hamas Ismail Haniyeh. Gli Stati Uniti non sono stati “informati” né “coinvolti” nell’assassinio del leader di Hamas, sostiene Blinken. L’ala militare di Hamas a Gaza ha dichiarato che l’uccisione del capo politico di Hamas “porterà la battaglia a nuove dimensioni” e avrà “enormi conseguenze in tutta la regione“.

Un funzionario iraniano ha dichiarato che “agenzie di sicurezza” della Repubblica islamica decideranno “la nostra strategia di risposta” all’assassinio di Haniyeh. “Un atto codardo e uno sviluppo pericoloso“. Così il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato l’uccisione del capo politico di Hamas, invitando “il popolo palestinese e le forze popolari all’unità, alla pazienza e alla fermezza di fronte all’occupazione israeliana“.

Pakistani pregano a seguito della morte di Ismail Haniyeh. Foto Ansa/Epa Bilawal Arbab

Morte di Haniyeh, cosa succede adesso

L’assassinio del comandante Ismail Haniyeh è un atto codardo e non passerà sotto silenzio” ha aggiunto Musa Abou Marzouk, uno dei maggiori dirigenti di Hamas in una delle prime dichiarazioni. Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno dichiarato che “stanno indagando sull’incidente della morte del capo politico di Hamas e annunceranno i risultati dell’indagine in seguito“. Nel frattempo Israele tace. Nessuna assunzione di responsabilità da parte del Governo e dall’Idf, secondo quanto riporta la Radio militare israeliana.

La tv di Stato iraniana riferisce che l’uccisione di Ismail Haniyeh ritarderà di diversi mesi l’accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza e provocherà una rappresaglia da parte dei gruppi sostenuti dall’Iran nella regione. Lo riportano i media israeliani. Funzionari iraniani sottolineano che le dichiarazioni della televisione di Stato riflettono le opinioni del leader supremo Khamenei e del Governo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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