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Visita di Giorgia Meloni in Cina: diplomazia e polemiche

La premier ha avuto un lungo colloquio col presidente Xi Jinping, nel tentativo di riannodare relazioni politiche deteriorate

Negli ultimi giorni, la visita della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Cina ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico. Questo viaggio, che aveva lo scopo di rafforzare i legami economici e politici tra i due Paesi, non è stato esente da controversie. Fra le polemiche anche quella che un post, presunto satirico, di Riccardo Cassini, autore del programma televisivo “Affari Tuoi”, ha scatenato.

Meloni da Xi Jinping

Partiamo però dalla visita di Giorgia Meloni in Cina. Era principalmente orientata a consolidare i rapporti commerciali e discutere questioni di interesse comune, come la transizione energetica e le nuove opportunità di investimento. Durante il suo soggiorno, Meloni ha incontrato diverse figure di rilievo. Fra esse, naturalmente, il Presidente Xi Jinping, oltre ad alti funzionari del Governo cinese.

Xi Meloni Cina
Meloni a Pechino con Xi Jinping. Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di una collaborazione strategica tra Italia e Cina, auspicando un aumento degli scambi commerciali e un maggiore impegno cinese in progetti infrastrutturali italiani. La visita è stata vista come un passo cruciale per migliorare le relazioni bilaterali, soprattutto in un contesto globale sempre più complesso e competitivo.

La polemica di Cassini

In parallelo alla visita ufficiale, è scoppiata una polemica che ha coinvolto Riccardo Cassini, autore del programma Rai Affari Tuoi. Cassini ha pubblicato sui social media un post satirico riguardante il viaggio di Meloni in Cina, che includeva un commento ironico sulla bambina della Presidente del Consiglio. Il post, che faceva riferimento al noto detto popolare ‘la mamma dei cretini è sempre incinta‘, ha suscitato un’ondata di indignazione, soprattutto tra i membri del partito di Meloni, Fratelli d’Italia.

Reazioni al post (poi rimosso)

Il post di Cassini è stato rimosso ma le reazioni non si sono fatte attendere. Maurizio Gasparri, esponente di spicco di Forza Italia, ha definito il commento “offensivo e inaccettabile” chiedendo provvedimenti severi nei confronti dell’autore. Anche altri esponenti della maggioranza hanno espresso il loro sdegno. E hanno sottolineato come tali affermazioni siano dannose non solo per la figura di Meloni, ma anche per il clima politico generale.

Cassini si è poi scusato pubblicamente, spiegando che il suo intento era puramente satirico e che non voleva offendere nessuno. Tuttavia, la polemica ha messo in luce le tensioni esistenti nel panorama mediatico e politico italiano che non a caso è fra i più degradati d’Europa.

Meloni delegazione italiana Pechino
La delegazione cinese e quella italiana a Pechino durante i colloqui. Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

Meloni in Cina, risultati della visita

Nonostante questa e altre polemiche, la visita della premier Meloni in Cina ha avuto riscontri positivi sul fronte diplomatico. Gli incontri con i leader cinesi sono stati descritti come “costruttivi” e “produttivi“. Si sono gettate le basi per future collaborazioni in settori chiave come la tecnologia e l’energia rinnovabile.

La presidente del Consiglio ha ribadito l’importanza di mantenere un dialogo aperto e costruttivo con Pechino. E ha evidenziato come la cooperazione tra Italia e Cina possa portare benefici reciproci, non solo dal punto di vista economico, ma anche in termini di stabilità geopolitica.

La visita di Giorgia Meloni in Cina si è rivelata un evento di grande importanza sia per le relazioni internazionali dell’Italia sia per il dibattito politico interno. Mentre gli obiettivi diplomatici sembrano essere stati raggiunti con successo, la polemica scatenata da Riccardo Cassini ha ricordato quanto sia delicato l’equilibrio tra satira e rispetto delle istituzioni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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