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Renzi e Obama: una relazione complessa fra politica e diplomazia

In un'intervista qualche 'dietro le quinte' svelato dall'ex premier italiano. Obama, però, a differenza di Renzi, conta ancora molto anche da 'ex'

Matteo Renzi e Barack Obama: due leader politici e un rapporto difficile. Entrambi hanno avuto infatti contatti altalenanti caratterizzati da momenti di cooperazione e tensioni diplomatiche. Recentemente Renzi ha rivelato in un’intervista al Corriere della Sera dettagli inediti sui loro contrasti e sui momenti di collaborazione politica. 

Il primo incontro tra Renzi e Obama avvenne nel 2014, quando Renzi divenne primo ministro. Obama lo accolse alla Casa Bianca con un caloroso “Buongiorno“, segno della familiarità e del rispetto reciproco. Durante questo incontro, i due leader discussero di questioni economiche e di politica estera, consolidando un’alleanza che sembrava promettente.

Obama e Renzi 2016 alla cena di Stato alla Casa Bianca
Barack Obama e Matteo Renzi nel 2016. Foto Ansa/Epa Michael Reynolds

Uno degli eventi più significativi fu la cena di Stato organizzata da Obama in onore di Renzi nel 2016. Questo evento non solo sottolineò l’importanza delle relazioni bilaterali tra Italia e Stati Uniti, ma fu anche un’occasione per discutere di temi cruciali come le riforme economiche e la situazione internazionale. Obama lodò Renzi per il suo coraggio nelle riforme, incoraggiandolo a proseguire nonostante le difficoltà politiche.

Renzi e Obama, una lite furiosa

Nonostante la collaborazione, il rapporto tra Renzi e Obama non fu privo di tensioni. In una recente intervista, Renzi ha raccontato di una lite epocale con Obama durante un vertice internazionale. Secondo Renzi, Obama era furioso per una decisione politica italiana, e i due non si parlarono per ore. Fu l’intervento dell’allora vice presidente Joe Biden a ristabilire la calma, facendo da mediatore tra i due leader.

Renzi ha raccontato un aneddoto su una lite con Obama durante il G7, quando i due si confrontarono su una questione politica delicata. Obama, noto per il suo temperamento calmo, in quell’occasione perse la pazienza, mentre Renzi decise di non rispondere alle sue chiamate per diverse ore. Solo l’intervento di Biden riuscì a mediare e riportare la pace tra i due.

La Questione delle Sigarette

Un altro episodio curioso riguarda una foto scattata durante un vertice internazionale, che mostrava Obama e Renzi sul balcone mentre apparentemente fumavano. Questo scatto generò molte speculazioni, con Renzi che recentemente ha dichiarato di non ricordare se fossero sigarette o altro, aumentando il mistero intorno all’episodio.

Renzi Obama mogli a Washington 2016
Foto Ansa/Epa Shawn Thew

Nonostante le difficoltà, il rapporto tra Renzi e Obama ha lasciato un’impronta significativa nella politica internazionale. La loro collaborazione ha portato a numerosi progressi, soprattutto in termini di cooperazione economica e strategica. Obama ha spesso elogiato Renzi per il suo coraggio e determinazione, mentre Renzi ha sempre considerato Obama un punto di riferimento nella politica mondiale.

Ma Obama ha ancora molto potere

La relazione politica fra i 2 uomini di Stato è un esempio di come la politica internazionale possa essere complessa e ricca di sfumature. Tra momenti di grande collaborazione e tensioni, i due leader hanno dimostrato che, nonostante le differenze, è possibile lavorare insieme per il bene comune. La loro storia rimane un capitolo interessante nella storia della diplomazia internazionale, ricca di lezioni su leadership, mediazione e resilienza.

Adesso i due sono degli “ex”. Ex presidente degli Usa, Obama, ed ex premier italiano, Renzi. Ma, soprattutto il primo, è tutt’altro che un uomo politico privo di potere e di influenza sulle forze politiche. Lo si sta vedendo in questa campagna elettorale per le presidenziali americane. Barack Obama ha fatto attendere, e, politicamente parlando, sospirare, Kamala Harris per darle il suo endorsment, perché inizialmente taceva. Mentre Trump lo accusava di aver fatto un ‘colpo di Stato’ contro Biden per detronizzarlo e costringerlo al passo indietro.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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