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Addio Xbox 360: La Fine di un’Era

Chiude lo store digitale, volge al tramonto la storia di una consolle mitica

Il 29 luglio 2024 segna la fine di un’era per gli appassionati di videogiochi: lo store digitale della Xbox 360 ha chiuso definitivamente i battenti. Questo evento rappresenta un momento storico per la comunità videoludica, dato che la Xbox 360 è stata una delle console più iconiche e amate della sua generazione. In questo articolo, ripercorreremo la storia di questa console, il suo impatto sul mondo dei videogiochi e cosa significa la chiusura dello store per i giocatori.

La Storia della Xbox 360

Lanciata nel novembre del 2005, la Xbox 360 è stata una console rivoluzionaria che ha introdotto numerose innovazioni nel mondo dei videogiochi. Era dotata di una grafica all’avanguardia per l’epoca e offriva un’ampia gamma di giochi che spaziavano dai titoli più popolari ai capolavori di nicchia. Grazie al suo servizio online, Xbox Live, la console ha reso possibile il gioco multiplayer su larga scala, creando una comunità globale di giocatori.

Xbox videogames
Foto X @k_huntington

L’Impatto Sui Videogiochi

La Xbox 360 ha avuto un impatto significativo sull’industria dei videogiochi, influenzando sia gli sviluppatori che i giocatori. La console ha ospitato alcuni dei titoli più iconici della storia dei videogiochi, tra cui Halo 3, Gears of War, e Mass Effect.

Questi giochi non solo hanno definito la generazione di console, ma hanno anche stabilito nuovi standard per la narrativa, il gameplay e la grafica nei videogiochi. Inoltre, la Xbox 360 ha introdotto il concetto di Achievements, che ha aggiunto un ulteriore livello di sfida e gratificazione per i giocatori. Questo sistema è stato adottato anche da altre piattaforme, dimostrando l’influenza duratura della Xbox 360 sull’industria.

La Chiusura dello Store

La decisione di Microsoft di chiudere lo store digitale della Xbox 360 non è stata presa alla leggera. Dopo quasi due decenni di servizio, la manutenzione e il supporto per la piattaforma stavano diventando sempre più impegnativi. La chiusura dello store significa che i giocatori non saranno più in grado di acquistare giochi digitali o contenuti aggiuntivi per la console. Tuttavia, coloro che hanno già acquistato contenuti potranno ancora scaricarli e giocarli. Questo è un piccolo sollievo per i molti giocatori che hanno investito tempo e denaro nella loro libreria digitale.

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Foto X @Kalyoshika

L’Eredità della Xbox 360

Anche se lo store digitale è chiuso, l’eredità della Xbox 360 continuerà a vivere. Molti dei giochi più popolari sono stati resi compatibili con le console successive, come la Xbox One e la Xbox Series X|S, permettendo ai giocatori di continuare a godere dei loro titoli preferiti. Inoltre, la comunità dei modder e degli appassionati continuerà a supportare la console attraverso varie iniziative non ufficiali.

La chiusura dello store segna la fine di un capitolo, ma non significa l’oblio della Xbox 360. La console ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dei videogiochi e nei cuori dei giocatori di tutto il mondo. La chiusura dello store digitale della Xbox 360 rappresenta la fine di un’era significativa nella storia dei videogiochi. Tuttavia, la sua eredità continuerà a vivere attraverso i giochi che ha ospitato e l’impatto che ha avuto sull’industria. La Xbox 360 non sarà mai dimenticata, e la comunità di giocatori continuerà a ricordarla con affetto e nostalgia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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