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Addio ad Antonello Lai, giornalista dalla parte dei più deboli

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Il mondo del giornalismo sardo è in lutto per la scomparsa di Antonello Lai, storico giornalista cagliaritano, deceduto all’età di 68 anni l’1 agosto. Lai è stato un punto di riferimento per la comunità sarda, noto per il suo impegno sociale e la difesa dei più deboli. La sua morte lascia un grande vuoto nel panorama dell’informazione locale e regionale.

Lai, un vita per il giornalismo

Antonello Lai ha iniziato la sua carriera giornalistica giovanissimo, dimostrando subito un grande talento e una forte passione per la verità e l’informazione. Ha collaborato con diverse testate locali, diventando una figura rispettata e amata sia dai colleghi che dai lettori. Lai è stato sempre dalla parte degli ultimi, dando voce a chi spesso veniva ignorato dalle grandi testate nazionali.

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Foto X @AleMilia20

Impegno sociale per i deboli

Lai era conosciuto non solo per la sua professionalità, ma anche per il suo impegno sociale. Non ha mai avuto paura di denunciare le ingiustizie e di mettere in luce le problematiche sociali della Sardegna. Era solito dire che il suo dovere era di dare voce a chi non ne aveva, e ha portato avanti questa missione fino alla fine dei suoi giorni. Le sue inchieste e i suoi reportage hanno contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche cruciali come la povertà, l’emarginazione e i diritti civili.

Il ricordo dei colleghi

Numerosi colleghi e figure istituzionali hanno voluto ricordare Antonello Lai con parole di affetto e stima. Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha dichiarato: “Antonello è stato un esempio per tutti noi, un giornalista che ha sempre lavorato con passione e dedizione. La sua scomparsa è una grande perdita per la nostra città.”

Anche la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha espresso il suo cordoglio: “Lai ha rappresentato il meglio del giornalismo sardo. Un professionista che ha sempre messo al primo posto la verità e il rispetto per le persone.

Il legame con la comunità

Cagliari si stringe intorno alla famiglia Lai in questo momento di dolore. Molti cittadini hanno voluto ricordarlo con affetto, sottolineando il suo impegno e la sua disponibilità. “Era sempre pronto ad ascoltare e a dare una mano a chi ne aveva bisogno” racconta un abitante del quartiere Marina, dove Lai era solito passeggiare e chiacchierare con i residenti.

La presidente della Sardegna, Alessandra Todde. Foto X @AnsaSardegna

L’eredità di Antonello Lai è fatta di valori e di un alto senso di professionalità. Ha insegnato a molti giovani giornalisti l’importanza dell’integrità e della ricerca della verità. Il suo modo di fare giornalismo, sempre con il sorriso e con una grande umanità, rimarrà un esempio per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui.

Il saluto della Sardegna a Lai

La Sardegna piange dunque la scomparsa di un grande uomo e giornalista. Antonello Lai lascia un vuoto incolmabile, ma anche un’importante eredità di impegno sociale e dedizione al mestiere. La sua figura resterà un punto di riferimento per il giornalismo sardo, un esempio di come l’informazione possa essere un potente strumento di giustizia e cambiamento sociale. La cerimonia funebre si terrà il 3 agosto nella chiesa di San Saturnino a Cagliari, dove amici, colleghi e cittadini potranno dare a Lai l’ultimo saluto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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