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Ucraina: arrivano i caccia F-16

Nelle stesse ore in cui è avvenuto un importante scambio di prigionieri fra Russia e Stati Uniti

L’Ucraina ha ricevuto l’1 agosto i primi caccia F-16 dagli alleati occidentali per accrescere la sua capacità difensiva contro gli invasori russi. Nel silenzio dell’opinione pubblica internazionale, ormai rassegnata a quella che appare una ‘endless war’, una guerra che non deve finire, Kiev spera di poter finalmente difendere i propri cieli con più efficacia. Nel frattempo si è svolto in Turchia il più grande scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti dalla fine della Guerra Fredda a oggi.

In Ucraina gli attacchi delle truppe di Mosca non si fermano. I russi continuano a lanciare droni contro la Capitale Kiev e altre città del Paese. Secondo RaiNews, le forze armate ucraine hanno accolto con molta soddisfazione l’arrivo dei primissimi caccia F-16, così come, al contrario, Mosca si è inferocita e adesso promette di “distruggerli tutti“. Bisognerà vedere se ne sarà capace. Il problema, semmai, è che sono pochi i piloti ucraini addestrati per condurre questo tipo di velivoli militari di altissimo livello, che richiedono una preparazione specifica.

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Foto Ansa/Epa Robert Ghement

Lo scambio di prigionieri

Ma dall’inferno dell’Ucraina in guerra emergono gesti di umanità. Dopo lunghissimi colloqui diplomatici ad alto livello, si è svolto in Turchia il più grande scambio di prigionieri tra Russia e Occidente dalla Guerra Fredda. Questo evento è consistito nella liberazione di numerosi detenuti da entrambe le parti. Sono rientrati in America, ad esempio, il cronista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich e l’ex marine Paul Whelan. Il presidente Joe Biden ha sottolineato l’importanza di tali azioni per mantenere aperti i canali diplomatici e alleviare le sofferenze umane in tempo di guerra.

Attacchi russi e difesa ucraina

Nonostante questi sviluppi, gli attacchi russi non mostrano segni di rallentamento. Nelle ultime 24 ore, l’Ucraina ha abbattuto 89 droni, uno degli attacchi più massicci registrati finora. La Capitale Kiev è stata nuovamente bersagliata, con droni russi che hanno causato danni significativi ma senza provocare vittime, grazie alle difese aeree ucraine migliorate. La Lettonia ha annunciato l’intenzione di rafforzare i propri confini con la Russia e la Bielorussia in risposta alle crescenti minacce percepite.

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Il reporter del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, abbraccia sua madre, Ella Milman. Dietro di lui Joe Biden. Foto Ansa/Epa Jim Lo Scalzo

Questo passo fa parte di una più ampia strategia degli Stati membri della NATO per garantire la sicurezza regionale contro eventuali espansioni delle ostilità. Dal canto loro gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev, del valore di 1,7 miliardi di dollari, che include ulteriori armi e attrezzature difensive. Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato i soldati nella regione di Kharkiv, lodando il loro coraggio e determinazione. Nei territori occupati dai russi la repressione continua. Nelle ultime ore 25 persone sono finite in manette con l’accusa di sostenere Kiev.

Kharlan e la medaglia vinta a Parigi

La schermitrice ucraina Olga Kharlan, 33 anni, nata a Mykolaiv – una delle città martiri devastate dai bombardamenti russi –  ha dedicato ai difensori del suo paese la medaglia di bronzo vinta alle Olimpiadi in corso a Parigi. La guerra in Ucraina rimane una crisi tragica, di cui non si intravede alcuna soluzione ravvicinata. L’arrivo dei caccia F-16, se da un lato aiuterà Kiev a difendersi meglio, dall’altro rischia di scatenare un’ulteriore escalation militare da parte della Russia, frenando la ricerca di accordi per un cessate il fuoco a breve termine.

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Olga Kharlan, dell’Ucraina, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi nella sciabola individuale. Foto Ansa/Epa Yoan Valat

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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