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Olimpiadi, l’Italia trionfa nel windsurf con Marta Maggetti

Ci riprendiamo l'oro in una disciplina in cui la vittoria a cinque cerchi ci mancava dal 2000 a Sidney

Arriva dalla vela il sesto oro dell’Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024. Marta Maggetti trionfa nel windsurf femminile battendo l’israeliana Sharon Kantor e la britannica Emma Wilson e centra un risultato che al nostro Paese mancava da 24 anni. Fondamentale un cambio di traiettoria inatteso che le consente di passare dal terzo al primo posto: per la spedizione azzurra si tratta della diciottesima medaglia alla rassegna a cinque cerchi.

Durante la semifinale Marta Maggetti, cagliaritana doc, non parte bene e soltanto dopo la terza boa riesce a conquistare la seconda posizione che le vale l’accesso alla finalissima per determinare il metallo. La contesa decisiva sembra iniziare nel peggiore dei modi: l’azzurra cade prima dell’inizio della gara vera e propria, ma riesce a rimettersi in equilibrio.

Marta Maggetti windsurf medaglia oro
Marta Maggetti festeggia la vittoria della finale femminile di windsurf. Foto Ansa/Epa Sebastien Nogier

Un oro che mancava da 24 anni

Dopo due boe, Maggetti sembra essere terza e ben distanziata da Wilson, così opta per un netto cambio di traiettoria che, fortunatamente, si rivela vincente. All’ultima boa è già nettamente davanti, così deve solo tagliare per prima il traguardo per chiudere in 7’38”, con Kantor a +6″ e Wilson a +31″. Parte così la festa azzurra per un oro che mancava dal 2000. E l’Italia si mette al collo la diciottesima medaglia di queste Olimpiadi.

Sono stata calma tutto il giorno, procedendo un passo alla volta – ha spiegato Maggetti dopo l’arrivo – Sono riuscita a pensare e ho fatto una virata prima degli altri“. A seguire il trionfo in diretta è stata anche Alessandra Sensini che, oltre al secondo posto di Pechino, vanta la vittoria nel windsurf a Sidney 2000 e ha festeggiato il successo della sarda: “Una emozione enorme ed è pazzesco che sia stata proprio io a commentare in diretta televisiva l’oro nel windsurf 24 anni dopo il mio. Sono momenti storici” ha sottolineato la fuoriclasse toscana.

Se la sento anche un po’ mia questa medaglia? Le medaglie sono degli atleti, sono solamente molto contenta per lei. Ho lanciato il windsurf in Italia avendo fatto 4 Olimpiadi e per me è un orgoglio questo momento, bello anche per me. Stando nella direzione tecnica del settore giovanile per me l’obiettivo è far crescere questi ragazzi e portarli a vincere. Marta Maggetti viene dal settore giovanile così come Nicolò Renna che è venuto con me alle Olimpiadi giovanili facendo l’argento (a Buenos Aires nel 2018, ndr). Tutto questo è importante per quello per cui lavoriamo e continuano a lavorare. Se sento di aver lasciato un segno? Un segno nella vela lo do costantemente tutti i giorni“.

Windsurf Maggetti medaglia d'oro olimpiadi Parigi 2024
Maggetti durante la finale delle Olimpiadi di Parigi 2024. Foto Ansa/Epa Sebastien Nogier

Olimpiadi, un flop finanziario?

Allargando lo sguardo alle Olimpiadi di Parigi 2024, giunte ormai al giro di boa di metà competizione, è interessante fare il punto su alcuni aspetti relativi all’organizzazione. Questa edizione sta facendo parlare di sé per delle note piuttosto negative. Gli atleti si lamentano del villaggio olimpico tutt’alto che accogliente; il cibo non è buono, i servizi igienici lasciano a desiderare; i letti sono scadenti. Chi ha gareggiato nella Senna dopo la presunta bonifica ha verificato che le condizioni del fiume di Parigi sono spaventose e inammissibili per una competizione olimpica.

Ma il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, ha fortemente voluto queste Olimpiadi e non ha badato a spese. Per l’organizzazione della maxi kermesse ci sono voluti 7,5 miliardi di euro. E al momento non è certo che la manifestazione sportiva più importante del mondo produca un ritorno economico e finanziario all’altezza delle aspettative. Sì, perché ormai le Olimpiadi sono anche questo, non soltanto sport.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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