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Warren Buffett vende a raffica azioni Apple: non crede più nel futuro di Cupertino?

È solo un'ipotesi. Più probabile un disinvestimento con i prezzi alle stelle per incassare il massimo e poi diversificare il portafoglio

Il celebre guru della finanza statunitense, Warren Buffett, noto come l’Oracolo di Omaha, torna periodicamente a fare notizia. Di recente ha venduto metà delle azioni Apple detenute dalla sua società, la Berkshire Hathaway. Questo movimento finanziario inatteso ha sollevato molte domande tra gli investitori e gli analisti, considerando la storica fiducia di Buffett in Apple, un’azienda su cui ha scommesso pesantemente dal 2016.

Buffet e l’investimento in Apple

La società Berkshire Hathaway di Warren Buffet ha cominciato ad acquistare azioni Apple nel 2016, un periodo in cui molti analisti erano scettici sul futuro dell’azienda. Tuttavia, Buffett ha visto il potenziale a lungo termine di Apple non solo come un produttore di hardware, ma come un’azienda di servizi con un ecosistema robusto. Questo investimento si è rivelato estremamente redditizio, con il valore delle azioni Apple che è salito vertiginosamente negli anni successivi, contribuendo significativamente al portafoglio di Berkshire Hathaway.

Buffett disinveste da Apple
Warren Buffett. Foto Ans/Epa Larry W. Smith

Perché adesso la vendita

La decisione di Buffett di dimezzare la propria partecipazione in Apple può essere attribuita a vari fattori, secondo alcuni analisti:

  • Diversificazione del Portafoglio: Berkshire Hathaway detiene una posizione significativa in Apple, che rappresenta una parte considerevole del suo portafoglio. Vendere una parte delle azioni può essere visto come un tentativo di diversificare e ridurre il rischio associato a una singola azienda.
  • Realizzazione di Profitti: Con il valore delle azioni Apple cresciuto notevolmente, vendere parte della partecipazione permette a Berkshire Hathaway di realizzare profitti significativi. Questi fondi possono poi essere reinvestiti in altre opportunità.
  • Contesto di Mercato: Il mercato tecnologico è in continua evoluzione, e sebbene Apple rimanga un gigante, ci sono sempre incertezze riguardo alle sue future performance. Buffett potrebbe ritenere prudente ridurre l’esposizione in un momento di alti rendimenti.

Implicazioni per il mercato

La decisione di Buffett ha avuto un impatto immediato sul mercato. Le azioni Apple hanno subito un leggero calo iniziale, riflettendo le preoccupazioni degli investitori sulla vendita di una quota così significativa. Tuttavia, molti analisti ritengono che Apple rimanga una delle aziende tecnologiche più solide al mondo, con una base di clienti fedele e una forte pipeline di prodotti. Malgrado la vendita delle azioni da parte di Warren Buffett, Apple continua a innovare e a espandere il suo ‘ecosistema’. Con il lancio di nuovi prodotti e servizi, come l’Apple Vision Pro e gli investimenti nell’intelligenza artificiale, l’azienda è ben posizionata per mantenere la sua leadership nel settore tecnologico.

Buffett Gates Usa
Warren Buffett (in camicia gialla) accanto a Bill Gates, patron di Microsoft. Foto Ansa/Serena Dironza

Buffett non crede nel futuro di Apple?

Berkshire Hathaway, sotto la guida di Buffett, ha una storia di investimenti a lungo termine e di successo. La vendita delle azioni Apple non rappresenta una perdita di fiducia nell’azienda, ma piuttosto una strategia di gestione del portafoglio. È probabile che i fondi derivanti dalla vendita siano destinati a nuove opportunità di investimento che potrebbero offrire rendimenti altrettanto elevati.

Sebbene possa sembrare un segnale di allarme per alcuni investitori, è importante considerare il contesto più ampio e la storia di successo di Buffett nell’identificare e capitalizzare su opportunità di investimento a lungo termine. Apple rimane una delle aziende più influenti e innovative del mondo. A meno che Warren Buffett non abbia calcolato che, come nel 2016 si poteva prevedere contro tutto e contro tutti un radioso futuro per Apple, adesso, contro tutto e contro tutti, si possa prevedere, al contrario, un futuro non più troppo roseo per la casa di Cupertino. E allora è meglio vendere subito e reinvestire altrove.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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