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Jimmy Carter: “Voglio vivere ancora per votare Harris contro Trump”

L'ex presidente democratico (1977-1981) compirà 100 anni il 1 ottobre e il 5 novembre intende sostenere la candidata che ha sostituito Joe Biden

Jimmy Carter, il 39° presidente degli Stati Uniti (1977-1981), Premio Nobel per la Pace 2002, è conosciuto per il suo impegno umanitario e la sua lunga carriera politica. Ora, alla veneranda età di 99 anni, Carter si trova ad affrontare la fase finale della sua vita. Da qualche mese riceve cure palliative a casa sua a Plains, Georgia, ma ha espresso un desiderio che dimostra la sua instancabile dedizione alla democrazia. Ovvero vivere abbastanza per votare Kamala Harris alle prossime elezioni presidenziali del 5 novembre, quando già da un mese avrà compiuto 100 anni.

Carter ha sempre avuto una visione a lungo termine per il futuro degli Stati Uniti e del mondo. Durante la sua presidenza, ha lavorato per promuovere i diritti umani e la pace globale, impegni che ha continuato a portare avanti anche dopo aver lasciato la Casa Bianca. La sua fondazione, il Carter Center, rappresenta una testimonianza della sua dedizione a queste cause. Ora, con il suo sostegno a Kamala Harris, Carter cerca di influenzare il futuro politico del Paese.

Carter Harris voto presidenziali 5 novembre
Jimmy Carter al Colosseo nel 1980

Harris erede di Carter?

Kamala Harris, attuale vicepresidente degli Stati Uniti, rappresenta una nuova generazione di leader politici. Con una carriera caratterizzata da battaglie per i diritti civili e la giustizia sociale, Harris incarna molti dei valori che Carter ha sostenuto durante la sua vita. Certo, non è all’altezza di un Premio Nobel per la Pace come il suo mentore quasi centenario.

La sua candidatura alla presidenza è vista tuttavia da molti come un passo significativo verso un futuro più inclusivo e progressista. Il sostegno di Carter a Harris non è solo simbolico, ma riflette una reale fiducia nelle sue capacità di guidare il Paese. Perché il punto è proprio questo: Kamala Harris, sino a oggi aspramente criticata in quanto molti negli Usa la ritengono una vicepresidente incolore, sarà davvero in grado di competere con Trump, sconfiggerlo alle presidenziali e poi governare gli Stati Uniti d’America?

Jimmy Carter appoggerà Kamala Harris
Kamala Harris. Foto Ansa/Edward M. Pio Roda

La lunga vecchiaia dell’ex presidente

Affrontare la vecchiaia e le sue sfide non è facile, nemmeno per un ex presidente. Carter ha avuto una serie di problemi di salute negli ultimi anni, tra cui un cancro al cervello e fratture dell’anca. Nonostante tutto, la sua forza di volontà e il suo spirito combattivo non si sono mai affievoliti. Le cure palliative che sta ricevendo gli permettono di vivere i suoi ultimi giorni con dignità, circondato dalla sua famiglia e dai suoi cari. La sua determinazione a votare alle prossime elezioni dimostra il suo continuo impegno civico e il desiderio di partecipare attivamente alla vita democratica del Paese fino alla fine.

Il rapporto tra Jimmy Carter e Kamala Harris rappresenta un legame che va oltre le generazioni. Mentre Carter rappresenta il passato e la storia della politica americana, Harris rappresenta il futuro e le nuove sfide che il Paese dovrà affrontare. Il loro legame è un esempio di come l’esperienza e la saggezza dei leader del passato possano essere un faro per quelli del futuro. Carter, con il suo desiderio di votare per Harris, ricorda a tutti l’importanza della continuità e della coerenza nel sostenere la democrazia.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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