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Polemiche estive, va in scena la querelle fra Osho e il papà di Ilaria Salis

Roberto Salis accusato da un meme di Federico Palmaroli: "Stavi con Pillon fin a poco fa". E non l'ha presa bene...

Le polemiche politiche, anche di scarso livello, in Italia non finiscono mai e, quando il caldo è troppo forte come in questi giorni, è facile assistere persino a uno scontro fra Roberto Salis e il noto personaggio satirico Osho (Federico Palmaroli). Un scontro che ha visto i due protagonisti scambiarsi accuse e insulti, con inevitabile (e calcolato) contraccolpo sui social media.

Origine delle polemiche

Tutto è cominciato quando Osho, famoso per i suoi meme satirici e pungenti, ha pubblicato un’immagine che prendeva in giro Roberto Salis, assurto alle cronache in quanto papà di Ilaria Salis. Si tratta, come è noto, dell’insegnante 39enne scarcerata dall’Ungheria in seguito alla sua elezione all’Europarlamento lo scorso giugno nelle file di Alleanza Verdi Sinistra (AVS).

Roberto Salis polemiche con Osho
Osho e Roberto Salis. Foto Adnkronos

Il meme di Osho suggeriva che Roberto Salis avesse avuto un “poster di Pillon in cameretta – cioè una forte simpatia politica per il senatore Simone Pillon, della destra leghista – sino alla sua recente ‘conversione’ all’estrema sinistra per sostenere la figlia candidata con AVS. La battuta non è piaciuta a papà Salis, che ha risposto con un tweet al vetriolo. E. nell’innescarsi delle polemiche, ha accusato Osho di fare satira di basso livello e di manipolare la verità per guadagnare visibilità.

Salis-Osho, scontro social

La risposta di Salis ha scatenato una serie di tweet e post sui social media, in cui entrambi i protagonisti hanno continuato a lanciarsi frecciate. Osho ha replicato con un altro meme, questa volta prendendo di mira le opinioni politiche di Salis e accusandolo di essere un portavoce delle destre estreme. Salis, dal canto suo, ha continuato a difendersi, affermando di non essere mai stato un sostenitore di Pillon e accusando Osho di diffondere fake news.

I media tradizionali hanno dato ampio risalto alle polemiche fra Osho e Salis, con tanto di articoli e servizi televisivi dedicati allo scontro tra i due personaggi. Molti giornalisti hanno espresso la loro opinione sulla vicenda, alcuni difendendo il diritto di Osho di fare satira, altri criticando la sua scelta di bersagliare Salis.

Ilaria Salis polemiche Osho Roberto Salis
Ilaria Salis. Foto Ansa/Massimo Percossi

Effetti delle polemiche

Le polemiche fra Salis e Osho hanno avuto anche delle conseguenze concrete. Roberto Salis ha annunciato di voler intraprendere azioni legali contro Osho per diffamazione. Osho, dal canto suo, ha dichiarato di essere pronto a difendersi in tribunale, ribadendo il suo diritto di esprimersi liberamente attraverso la satira.

Questa querelle è solo l’ultima di una serie di conflitti simili che hanno visto protagonisti personaggi pubblici e satirici. Negli ultimi anni, infatti, la satira politica è diventata sempre più diffusa sui social media, con meme e video che spesso prendono di mira politici e opinionisti. Questo fenomeno ha sollevato molte discussioni sul confine tra libertà di espressione e rispetto delle persone, e la querelle tra Salis e Osho non fa eccezione. Le polemiche tra Roberto Salis e Osho hanno messo in luce le tensioni e le contraddizioni del nostro tempo. Da un lato, la satira come forma di espressione libera e irriverente. Ma dall’altro la difesa della propria reputazione e il diritto a non essere diffamati.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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