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Vannacci lancia un nuovo partito: “Il mondo al contrario”

Dal libro alla formazione politica il passo è stato breve, passando per il "trampolino" della Lega. E ora Salvini mastica amaro

Negli ultimi giorni, il panorama politico italiano ha assistito a un nuovo sviluppo significativo con l’annuncio del generale Roberto Vannacci riguardo alla formazione di un nuovo partito politico: “Il mondo al contrario”. Un nome che ricalca il titolo del pamphlet che ha lanciato Vannacci nell’Olimpo della politica e gli ha fatto vincere un seggio al Parlamento Ue. Questo passo ha suscitato notevoli reazioni e speculazioni, soprattutto all’interno della destra italiana, dove Matteo Salvini, leader della Lega, ha espresso la sua opinione in merito.

Il nuovo partito di Vannacci

Il generale Vannacci, noto per le sue posizioni forti e spesso controverse, ha dichiarato di voler creare un partito che rappresenti i valori tradizionali italiani e che risponda alle esigenze di una parte dell’elettorato che si sente poco rappresentata dalle attuali formazioni politiche. La sua visione è quella di un’Italia più sicura, sovrana e attenta alle radici culturali.

Roberto Vannacci Europarlamento
Roberto Vannacci al Parlamento Ue. Foto Ansa/Epa Christophe Petit Tesson

Nelle sue tesi Vannacci sottolinea l’importanza di un ritorno ai valori fondamentali, criticando apertamente le politiche migratorie e le iniziative europeiste che, a suo dire, hanno indebolito l’identità nazionale. Il generale promette per il futuro un programma elettorale chiaro e concreto, basato su sicurezza, famiglia e lavoro.

Reazione di Matteo Salvini

Non è tardata ad arrivare la reazione di Matteo Salvini, leader della Lega, che ha accolto con interesse la notizia. Salvini ha riconosciuto il valore delle idee di Vannacci e ha manifestato apertura verso possibili collaborazioni future. Tuttavia il leader leghista adesso mastica amaro. Era stato lui, infatti, a entrare in rotta di collisione con buona parte dei governatori leghisti e di altri dirigenti nazionali per imporre la candidatura come capolista del generale alle elezioni europee dello scorso giugno nelle fila della Lega.

Salvini ha mostrato una certa cautela, ricordando che l’unità del Centrodestra è fondamentale per affrontare le prossime sfide elettorali. “Accogliamo con interesse l’iniziativa del generale Vannacci – ha diplomaticamente affermato Salvini – le cui idee rispecchiano in parte le nostre. Tuttavia, è importante lavorare insieme per evitare frammentazioni che potrebbero indebolire il nostro fronte politico“. Questa dichiarazione lascia intendere che, sebbene vi sia un terreno comune, sarà cruciale per Vannacci trovare il modo di inserirsi armoniosamente nello scenario politico attuale.

Matteo Salvini Roberto Vannacci
Matteo Salvini con la fidanzata Francesca Verdini. Foto Ansa/Zani-Bove
Foto Fabrizio Zani/Pasquale Bove

Reazioni nel mondo politico

Le reazioni nel mondo politico non si sono fatte attendere. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha espresso un parere simile a quello di Salvini, sottolineando l’importanza di mantenere un fronte unito. Dall’altro lato dello spettro politico, le forze di Centrosinistra hanno criticato l’iniziativa di Vannacci, definendola un’ulteriore radicalizzazione della destra italiana.

Enrico Letta, del Partito Democratico, ha commentato: “L’Italia ha bisogno di soluzioni concrete e inclusive, non di ulteriori divisioni e estremismi.” Anche altri esponenti del Centrosinistra hanno espresso preoccupazione per la deriva che il nuovo partito potrebbe rappresentare.

In conclusione, l’annuncio di Roberto Vannacci aggiunge un nuovo elemento di dinamismo – ma anche di confusione – alla già frammentata politica italiana. Le prossime settimane saranno cruciali per capire come questa nuova formazione si integrerà nello scenario politico e quali saranno le reazioni degli elettori. La partita è appena cominciata.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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