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Ucraina, Mosca bombarda Kiev: morti e feriti. E ora i civili muoiono anche in Russia

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La guerra della Russia in Ucraina va verso continue escalation. Il risultato è che ci sono sempre più morti innocenti. I negoziati di pace sembrano adesso lontani come non mai. Dopo la ‘mini-invasione’ che le truppe ucraine hanno effettuato in territorio russo nei giorni scorsi, Mosca ha colpito con un bombardamento missilistico Kiev: un papà e suo figlio di 4 anni sono morti. Intanto in Russia sono 72mila le persone costrette a evacuare per non morire sotto le bombe ucraine.    

La guerra è sempre più feroce. Sia la Russia che l’Ucraina usano armi termobariche. Come riporta online SkyTg24, sono composte quasi al 100% da combustibile esplosivo che risucchia l’ossigeno. E sono capaci di generare esplosioni così forti da riuscire a dilaniare gli organi interni di chi è nelle vicinanze.

Attacco missilistico a Kiev. Foto X @IdeallyaNews

Oltre alle vittime di Kiev, 4 persone sono rimaste ferite, di cui una in modo grave, in seguito a un attacco russo contro la città di Kramatorsk, nella regione di Donetsk (in Donbass) al mattino dell’11 agosto. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Vadym Filashkin. Kramatorsk era stata bombardata dalle forze russe anche sabato mattina 10 agosto.

L’Ucraina in territorio nemico

L’aggravamento della guerra è netto. Dopo mesi di lenta ma inesorabile avanzata russa in Donbass e non solo, l’Ucraina ha attaccato per la prima volta nell’area di Kursk, sul territorio dell’invasore. Che si è fatto cogliere completamente di sorpresa. Il fronte è lungo centinaia di chilometri, in Ucraina, e non è stato difficile per Kiev individuare un ‘buco’ per penetrare in Russia. Lo scopo dell’azione è molteplice: alleggerire la pressione dei russi costringendoli a stornare forze a difesa di Kursk e dintorni; riportare l’attenzione internazionale sull’Ucraina e il suo bisogno di ricacciare gli invasori russi nel proprio territorio. Infine, provare a raggiungere le condotte del gas russo verso l’Europa e prenderne il controllo.

Cittadini russi della regione di Kursk salgono sugli autobus per trasferirsi altrove dopo l’attacco ucraino. Foto Ansa/Epa Governo regione Kursk

“Spingere la guerra”

Sabato 10 agosto il presidente Volodymyr Zelensky ha riconosciuto per la prima volta che l’Ucraina sta portando avanti operazioni per “spingere la guerra” in territorio russo. “Il capo di stato maggiore Sirsky ha già riferito diverse volte oggi riguardo al fronte, alle nostre azioni e allo spingere la guerra nel territorio dell’aggressore“, ha detto Zelensky nel suo discorso serale. “Grazie a ogni unità delle nostre forze di difesa che rende possibile tutto questo. L’Ucraina dimostra di sapere davvero come ristabilire la giustizia e garantisce esattamente il tipo di pressione che è necessaria: pressione sull’aggressore” ha aggiunto.

Morti e feriti fra i civili in Russia

Le forze ucraine continuano a martellare le regioni russe al confine. Le autorità di Belgorod hanno reso noto che almeno 5 persone sono morte e altre 2 sono rimaste ferite in un raid missilistico avvenuto il 10 agosto sulla località di Shebekino, nella parte orientale della regione al confine con l’Ucraina. Il governatore Viacheslav Gladkov, su Telegram, ha scritto che gli uomini del ministero delle Situazione di emergenza hanno lavorato per ore per “estinguere gli incendi in un edificio residenziale, in due case private e in un esercizio commerciale“. Tredici feriti, due dei quali gravi, si contano invece a Kursk, dove da giorni è in corso l’attacco delle forze ucraine: un missile ha colpito un edificio residenziale, come riferito dal governatore ad interim, Alexei Smirnov.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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