Monte Bianco, caldo record: temperatura sopra lo zero per 33 ore
Fra il 10 e l'11 agosto in vetta il termometro ha segnato valori mai visti. Sul ghiacciaio anche la polvere del Sahara
Caldo senza precedenti sul Monte Bianco. Vicino alla sua vetta che misura 4.805 metri la temperatura è superiore allo zero termico. “La temperatura dell’aria, registrata dalla stazione meteo automatica posizionata al Colle Major a 4.750 metri sul livello del mare, è rimasta sopra lo zero per 33 ore consecutive, dalla mezzanotte del 10 agosto alle 9 del 11 agosto”. Così scrive in un post Arpa Valle d’Aosta.
Valori di temperatura “così alti si sono stati registrati, per periodi più limitati, anche il 5 agosto (5 ore consecutive), il 18 e il 30 luglio“. L’attuale “persistenza di elevate temperature alle alte quote – sottolinea Arpa Valle d’Aosta – è responsabile dell’intensa fusione glaciale e della veloce riduzione della copertura nivale. Che quest’anno aveva fatto ben sperare per lo stato di salute dei ghiacciai della Valle d’Aosta“.
Il dato di temperatura riportato è “una media oraria, misurata da due diversi termo-igrometri, installati entro schermi ombreggianti secondo gli standard“. Pochi giorni fa sulla Mer de Glace era ben visibile la polvere del Sahara che ha conferito al manto un colore rossastro. Un ulteriore allarme perché la polvere riduce la capacità di riflessione della radiazione luminosa, favorendo la fusione della neve.
Incidenti sul Bianco
In questi giorni così caldi il Monte Bianco è teatro purtroppo di incidenti mortali. Nella notte tra domenica 4 e lunedì 5 agosto, la scorsa settimana, era crollato un seracco sotto la cima del Tacul, a circa 4.100 metri di quota. Il tragico bilancio è stato di un alpinista morto e 4 feriti. L’unica vittima, finora accertata, del crollo del seracco, è un cittadino francese di 57 anni.
Oltre a lui sono rimasti travolti altri 4 alpinisti che i soccorritori hanno trasferito negli ospedali francesi di Annecy e Sallanches. Il più grave fra loro è un uomo di 42 anni, colpito da emorragia cerebrale, e ricoverato in rianimazione. Altre 10 persone, che si trovavano nella stessa zona, sono state solo sfiorate dalla massa di ghiaccio, rimanendo illese.
Sul posto, dopo l’allarme, sono intervenuti gli elicotteri della gendarmeria di alta montagna e della protezione civile francese. Una trentina i soccorritori, accompagnati da due squadre cinofile. Le ricerche sono state sospese a metà giornata del 5 agosto per il pericolo di nuovi distacchi, quando mancavano ancora all’appello due alpinisti tedeschi, di 30 e 39 anni.
Il direttore del Soccorso Alpino
Paolo Comune, direttore del Soccorso Alpino della Valle d’Aosta, scampato per pochi minuti al crollo del seracco sul Monte Bianco, ha raccontato: “Eravamo appena passati da quel punto quando abbiamo sentito un rumore fortissimo, come uno schiocco. In pochi secondi, il ghiaccio ha iniziato a cadere ovunque. È stato terrificante.” Le testimonianze degli alpinisti confermano la rapidità con cui l’evento si è verificato, lasciando poco tempo per reagire e mettersi in salvo. La maggior parte delle vittime sono state colpite dai blocchi di ghiaccio durante la discesa, una delle fasi più delicate e pericolose delle scalate in alta montagna.
Il professor Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società Meteorologica Italiana, ha spiegato: “Il cambiamento climatico sta accelerando il processo di fusione dei ghiacciai. Le temperature più elevate indeboliscono le strutture di ghiaccio, aumentando il rischio di crolli improvvisi come quello accaduto sul Monte Bianco.”