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Trump show all'”intervista” di Elon Musk

Dai migranti da "deportare" ad Harris "peggiore di Biden": mega comizio di 2 ore su X. "Devi vincere per il bene degli Usa" gli ha detto Musk

Ammesso che si possa definire un’intervista, quella che Donald Trump ha concesso a Elon Musk su X è stata soprattutto uno show mediatico ‘militarizzato’. Uno degli uomini più ricchi del mondo (Musk) che sul social media di sua proprietà fa fare un monologo a ruota libera un ex presidente (Trump) in corsa per la rielezione appare più che altro un’operazione di propaganda.

L’Unione europea si “approfitta di noi” negli “scambi commerciali” ha detto Trump durate la chiacchierata con Musk, durata oltre 2 ore. E “noi li difendiamo con la NATO: dovrebbe pagare quanto noi” per Kiev. “Avevo messo in guardia Vladimir Putin dal non attaccare l’Ucraina“, ha ribadito l’ex presidente Usa sottolineando che se ci fosse stato lui alla Casa Bianca l’invasione da parte di Mosca non ci sarebbe stata. E Israele non avrebbe subito l’attacco del 7 ottobre. Trump è tornato poi a evocare la sua vecchia idea di una Iron Dome (uno scudo dal cielo) per gli Stati Uniti.

Musk Trump intervista
Foto X @realDonaldTrump

“Harris? Sarà peggio di Biden”

Rischiamo la Terza guerra mondiale” ha detto l’ex presidente ricandidato. “Penso che la gente sottovaluti il rischio” gli ha fatto eco il miliardario Musk. “Dovresti vincere” le elezioni Usa “per il bene del Paese” ha quindi affermato detto Musk a Trump definendo Kamala Harris una non moderata ma di sinistra. Il tycoon si è detto d’accordo con lui: “È una radicale di San Francisco, è più a sinistra di Bernie Sanders: sarà peggio” di Joe Biden.

Non sono un fan di Biden, che è il peggiore presidente della storia, ma quello che gli hanno fatto è stato un colpo di Stato” ha sostenuto Trump in merito al ritiro del presidente in carica dalla corsa alla Casa Bianca. A ottobre “tornerò a Butler in Pennsylvania” ha quindi annunciato riferendosi al luogo del fallito attentato contro di lui, lo scorso 14 luglio.

Migranti Usa confine Messico
Migranti a Ciudad Juarez, in Messico, al confine con gli Usa. Foto Ansa/Epa Luis Torres

Trump: “Deporterò i migranti

A sentire l’ex presidente Usa, “gli altri Paesi prendono tutti i loro cattivi e li mandano nel nostro Paese“. Se vincono i democratici “arriveranno 50-60 milioni di persone da tutto il mondo. Siamo travolti” dai migranti “già oggi. Con me avremo la maggiore deportazione della nostra storia“, ha detto Trump. Il tycoon ha affermato inoltre che intende chiudere il Ministero dell’Istruzione, per demandarla ai singoli Stati americani.

Non tutti faranno bene, ma sono sicuro che almeno 35 faranno un ottimo lavoro“. Musk ha proposto all’ex presidente Usa una commissione sulle spese americane e ha detto che sarebbe felice di poter aiutare. Il miliardario ha detto a Trump di aver ricevuto una lettera da Bruxelles prima dell’intervista. “Ci sono tentativi di censura da parte di altri paesi“, ha messo in evidenza Musk.

Un presunto cyberattacco

La chiacchierata in libertà di Trump con Musk sarebbe stata preceduta da un presunto cyberattacco a X, tanto che Musk ha cominciato a porre domande al tycoon con 40 minuti di ritardo sull’orario previsto. Lo ha detto lo stesso imprenditore proprietario del social network. “Scusate per il ritardo. Questo massiccio attacco mostra che c’è molta opposizione a sentire cosa Trump ha da dire, quindi sono onorato di avere questa conversazione“, ha affermato Musk. Il link postato dall’ex presidente americano non funzionava. Ma in realtà X aveva avuto problemi tecnici anche con il lancio della campagna elettorale di Ron DeSantis.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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