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Palio di Siena rinviato per maltempo, è la seconda volta nello stesso anno

Lo scorso luglio per ben due volte la carriera fu rinviata. Adesso anche ad agosto. Non accadeva dal 1870

Ancora una volta il Palio di Siena non si è corso nella data canonica a causa della pioggia. Come era successo per ben due volte a luglio, anche la carriera dell’Assunta 2024 è stata infatti rimandata a causa del maltempo. Il 2024 rimarrà un anno memorabile nella storia del Palio. In base agli archivi de IlPalio.org, l’ultima volta che entrambi i Palii, quello di luglio e quello di agosto, furono rinviati era il 1870.

È stata una decisione inevitabile“. Lo ha detto ai microfoni di La7 la sindaca di Siena Nicoletta Fabio in seguito al rinvio del Palio dell’Assunta a causa del maltempo. Esposta la bandiera verde, Palio rinviato per pioggia. La carriera dell’Assunta 2024 è stata rimandata a domani, sabato 17 agosto, alla stessa ora. Ecco cosa dice il regolamento del Palio se piove durante il Corteo Storico.

Il testo recita quanto segue. “In caso di pioggia che si verifichi durante lo sfilamento del Corteo Storico. O che, anche cadendo in precedenza, abbia resa la pista impraticabile o pericolosa, l’Autorità Comunale, udito il parere dei competenti propri uffici, dei Deputati della Festa e dei Capitani delle Contrade partecipanti alla corsa, ha facoltà di rimandare il Palio al giorno successivo. E di rinviarlo ulteriormente, se ciò fosse reso necessario dal permanere delle avverse condizioni atmosferiche. All’Autorità Comunale è pure riservata facoltà di rinviare, in accordo con l’Autorità di P.S. l’effettuazione del Palio, per motivi che interessino l’ordine pubblico.

Il Palio del 4 (e non del 2 luglio)

Per quanto riguarda il Palio del 2 luglio, come ha raccontato Angela Oliva su VelvetMag, la lunghissima mossa – praticamente cominciata alle 19 del 2 luglio e sospesa per pioggia fino alla sera 4 luglio – aveva smentito ogni previsione. Non favorì né l’atteso Montone, né direttamente almeno l’Oca. Che aveva a cavallo il ‘re della piazza’ del momento Giovanni Atzeni, detto Tittia.

Nonostante la grande particolarità di quella carriera fosse l’annullamento dell’effetto attesa/sorpresa dell’ordine ai canapi – che era noto da 48 ore con l’arrivo della busta il 2 luglio, dando modo alle dirigenze di gestire tutti gli accordi possibili – la mossa è durata un’ora questa sera, senza particolari problemi tra le rivali. Poi non ha visto la tradizionale fiancata di forza della rincorsa a dare la via alla corsa stessa. Confermando le incertezze nel ruolo di Andrea Coghe, detto Tempesta su Zenios nella Lupa. Sorpresi i grandi favoriti nella parte bassa del canape: per i primi tre in ordine di chiamata dal mossiere Bartolo Ambrosione, la corsa è finita alla seconda curva di San Martino.

Dopo un tentativo di recupero, proprio Jonathan Bartoletti detto Scompiglio su Ungaros nel Valdimontone era caduto rovinosamente facendo terminare la corsa della Pantera con Enrico Bruschelli, detto Bellocchio su Viso d’Angelo e della rivale di Via dei Servi, il Nicchio, con Elias Mannucci detto Turbine su Akida. Sulla carta la quarta posizione doveva essere fortunata per la Giraffa con la coppia doppiamente esordiente di Ardeglina e Gabriele Puligheddu detto Granito, che ha pagato non poco l’emozione di un palio difficile, stritolato tra le due coppie di rivali al canape.
Palio Siena animalisti protesta
Foto Ansa/Cristian Lamorte

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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