Non cessa per un istante la guerra fra Israele e Hamas che sta distruggendo Gaza. È infatti salito da 11 ad almeno 16 il bilancio dei morti nei raid aerei israeliani compiuti sulla Striscia nella notte fra il 16 e il 17 agosto. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa, citando fonti mediche.

Le vittime sono persone che vivevano nella località di Al-Zawaida, dove oltre alle tende con gli sfollati i bombardamenti hanno colpito anche diversi edifici e abitazioni. Le squadre dei soccorritori hanno intanto recuperato un secondo corpo da sotto le macerie nel quartiere Sheikh Radwan a nord di Gaza City.

Foto Ansa/Epa Haitham Imad

Gaza, morte e distruzione

Inizialmente la Wafa aveva riferito di almeno 10 vittime in un raid di caccia israeliani. Bombardamenti che hanno colpito “tende che alloggiavano gli sfollati” nella cittadina di Al-Zawaida, nella parte centrale della Striscia. In realtà il bilancio è salito, come si è visto. La bombe israeliane hanno centrato inoltre il quartiere Sheikh Radwan di Gaza City, dove è stato colpito un edificio residenziale con almeno un morto accertato.

Mahmud Bassal, portavoce dei servizi di soccorso della Striscia, ha precisato all’Agence France presse (AFP) che la famiglia Ajlah, la cui casa è stata colpita dagli israeliani, è stata sterminata. Secondo l’agenzia Wafa, il bilancio degli ultimi attacchi è dunque di 16 morti, tra Al-Zaweida, dove sarebbero state colpite tende di sfollati e abitazioni, e Sheikh Radwan, a nord di Gaza City.

Medio Oriente, la guerra si allarga

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas è giunta al giorno 316. Droni Hezbollah hanno attaccato truppe israeliane al confine, e Tel Aviv ha risposto bombardando il sud del Libano. Si contano almeno 9 morti secondo il ministero di Beirut. Si è intanto concluso il vertice di Doha sui colloqui per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi che Hamas trattiene ancora.

Proteste in Pakistan contro Israele e a favore della Palestina. Foto Ansa/Epa Arshad Arbab

Nel comunicato congiunto uscito dal summit in Qatar si legge che gli alti funzionari coinvolti si riuniranno di nuovo a Il Cairocon l’obiettivo di concludere l’accordo nei termini” indicati. Il tempo stringe. La sofferenza della popolazione di Gaza, così come degli ostaggi israeliani, aumenta. L’ONU lancia l’allarme poliomelite nella Striscia, e il segretario generale Antonio Guterres avverte: migliaia di bambini rischiano di ammalarsi. Intanto fonti statunitensi fanno sapere che ci saranno conseguenze “catastrofiche” per l’Iran nel caso attaccasse Israele.

Il punto adesso è questo. Dopo che Israele ha colpito a morte il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh in un attentato nel cuore di Teheran come risponderà il regime degli ayatollah? In realtà l’Iran non ha alcuna intenzione di scatenare una guerra contro Tel Aviv, in nome della liberazione di Gaza, che travolgerebbe tutto il Medio Oriente. Al tempo stesso non può non replicare con una qualche azione armata. Pena la perdita di credibilità nel mondo persiano ma anche in quello arabo ostile a Israele. Lo scorso aprile l’Iran lanciò per la prima volta nella storia missili contro lo Stato ebraico, con un’azione volutamente poco più che dimostrativa. Adesso l’unica cosa che potrebbe fermare la vendetta è l’eventuale accordo per un cessate il fuoco a Gaza.