Si conferma mutevole l’attuale fase meteo di break del caldo estivo. In questi giorni un vortice carico di maltempo sta portando tanti temporali, con il rischio nubifragi e grandinate, su molte delle nostre regioni. Ma durerà poco, perché poi tornerà un redivivo anticiclone africano.
Fino a martedì 20 agosto, il passaggio di un ciclone alimentato da correnti instabili in discesa dal Nord Europa provocherà non poche precipitazioni meteo su molte regioni dell’Italia. Le piogge e i temporali arriveranno prima al Nord-Est, per poi estendersi a partire da domani anche alle regioni del Sud. Gli esperti meteo non escludono fenomeni estremi a livello locale, come nubifragi e grandinate in particolare sulla Romagna e sulle Marche.
Dal 21 agosto cambia di nuovo tutto
Da mercoledì 21 agosto però, sottolinea iLMeteo.it, una vasta area di alta pressione di origine subtropicale guadagnerà nuovamente lo spazio perduto. Insomma, riecco il famigerato anticiclone africano, direttamente dal deserto del Sahara, che si espanderà su buona parte del bacino del Mediterraneo.
Oltre a una maggior stabilità atmosferica con tanto sole, gli esperti meteo si attendono un deciso aumento delle temperature con punte massime fin verso i 30-35 gradi su Sicilia, Calabria e Puglia. Per quanto riguarda il meteo del 21 agosto che si prevede al Nord, esso sarà poco nuvoloso ovunque. Al Centro: cielo poco nuvoloso dappertutto, mentre al Sud: rovesci sui monti. La tendenza è quella di una nuova espansione dell’anticiclone africano su tutta l’Italia. Le temperature saranno in ulteriore aumento ovunque.
Clima, come cambierà in Italia
Il meteo caldissimo di questa estate, pronta a passare alla storia come una delle più torride, indica come in Italia stia cambiando sensibilmente il clima. In quale direzione? Verso un futuro fatto di estati torride e sempre più lunghe, anche fino a 5 o 6 mesi. Insomma, le 4 stagioni stanno per finire.
Il nostro rischia di trasformarsi da Paese temperato a Paese tropicale nell’arco dei prossimi decenni. Ed è questo uno dei dati più preoccupanti che emergono dal primo Rapporto sul Clima del XXI secolo giunto ormai alla terza edizione. Il report è a cura de iLMeteo.it e del Corriere della Sera e rappresenta una sorta di spin-off dell’Indice di vivibilità climatica. Il rapporto è basato su 185 milioni di dati climatici per tutti i 108 capoluoghi di provincia.
I giorni di gelo diminuiscono
L’analisi della grande quantità di dati ha permesso di ottenere 5 indicatori, che rappresentano al meglio il clima che cambia. Si tratta delle temperature medie annuali e mensili, del caldo estremo – cioè il numero giorni annui con temperatura massima maggiore di 35 gradi – e delle notti tropicali. Notti nelle quali le temperature non scendono mai sotto i 20 gradi. Infine fra i parametri del report per misurare il clima ci sono i giorni di gelo, vale a dire quelli in cui le minime scendono al di sotto degli zero gradi.
I risultati fotografano in maniera inequivocabile quello che sta avvenendo in Italia, evidenziando la tendenza sempre più marcata al riscaldamento che proseguirà inevitabilmente anche nei prossimi anni. “In rapporto al periodo 1985-1999 – ha detto Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it – dall’inizio del XXI secolo risulta che le temperature medie, le notti tropicali e i giorni di caldo estremo sono tutti in aumento. I giorni di gelo sono in diminuzione“.